Clamorosa inchiesta sul Garda: migliaia di mattoni e corde sul fondo rischio multa al Circolo Vela Torbole
La stazione della Forestale di Riva del Garda ha formalmente chiuso l’indagine iniziata sul finire del mese di novembre dello scorso anno, relativa al reato di abbandono rifiuti nel lago di Garda. Come si ricorderà, l’indagine prese il via da un controllo degli uomini del Corpo Forestale dello Stato, i quali, su delega della Procura di Rovereto, seguirono e filmarono un addetto del Circolo Vela Torbole mentre tagliava la cima della gavetta che si lega ad un plinto, un mattone insomma, che, posato sul fondo, serve a trattenere le boe utilizzate per tracciare il campo di regata velico.
Ripreso con una telecamera, l’incaricato di fronte all’evidenza ammise che la pratica era diffusa da anni anche da tutti i sodalizi velici trentini. Da qui la denuncia nei confronti del Circolo Vela Torbole per abbandono rifiuti nel lago. La documentazione è stata consegnata al procuratore della Repubblica di Rovereto Aldo Celentano.
La Forestale ha realizzato numerosi filmati grazie ad un piccolo sottomarino a comando remoto del nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Trento il 4 febbraio scorso. Sul fondo del lago giace una marea di mattoni in cemento acquistati da vari fornitori in questi anni (la Forestale ha acquisito tutte le fatture) che voci dell’ambiente quantificano in almeno tremila mattoni, o plinti all’anno per almeno 45 quintali di corda o gavetta utilizzata per il collegamento tra corpo morto e boa.
E non solo nel Garda trentino, ma il “modus operandi” è certamente applicato anche nel Garda veneto e in quello bresciano dai sodalizi che organizzano in quelle acque le loro regate.
Il Rsottomarino dei vigili del fuoco è sceso fino a meno 245 metri, ha filmato un tappeto di mattoni e una marea di gavette, corde e quant’altro utilizzato da quando sul lago si organizzano regate. Materiale di “rifiuto”, va sempre specificato, non inquinante. E per il Circolo Vela Torbole si profila una sanzione pecuniaria.