Passeggiate tra divieti e permessi: a Riva regna la confusione sul lungolago e i carabinieri mandano la gente a casa

di Paolo Liserre

Prime passeggiate “libere” e un po’ di confusione nella giornata che ha sancito una parvenza di minimo ritorno alla normalità con la possibilità per persone e famiglie di passeggiare più o meno liberamente all’interno del proprio comune di residenza in base all’ultima ordinanza provinciale che ha anticipato in parte quanto previsto dal Dpcm del governo nazionale.

Sul lungolago rivano qualche momento di incertezza e anche di confusione si è creato. Come si vede (nella foto di Jacopo Salvi), i carabinieri hanno presidiato la zona di accesso dal centro storico all’altezza del ponte sul torrente Varone invitando i residenti a tornare indietro perché la passeggiata non sarebbe stata consentita. E questo in virtù del decreto governativo che entrerà in vigore il prossimo 4 maggio (anticipato di qualche giorno dall’ordinanza del presidente Fugatti) che lascia in essere le eventuale ordinanze di chiusura dei rispettivi sindaci.

Qualche transenna messa per sbaglio in corrispondenza anche della passeggiata deve aver tratto in inganno e creato appunto la confusione che si è verificata ieri pomeriggio, rientrata comunque dopo un confronto serrato tra forze dell’ordine e amministrazione comunale. Passeggiare sul lungolago, entro i confini del proprio comune, è quindi consentito così come sulla Ponale, sul lungolago D’Annunzio, etc. Non ci si può fermare in spiaggia a prendere il sole ma si può (teoricamente, perché l’acqua è ancora fredda) fare il bagno.

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