Olio extravergine del Garda, un successo internazionale
Una produzione che vale 2 milioni di euro, e oggi l’evo dell’Agraria è conosciuto anche a New York; ma ormai non è solo di Riva, è «un prodotto trentino»
RIVA. L'olio extravergine di oliva del Garda si lancia sui mercati nazionali e internazionali. Nel 2020, nonostante la pandemia, la produzione di olive è stata buona, in qualche caso, come per l'Agraria di Riva, ottima. Il valore all'origine, secondo l'Osservatorio rete rurale nazionale-Ismea, si avvicina ai 2 milioni di euro, il doppio di cinque anni fa.
L'olio prodotto dai frantoi a cui fanno capo i 1.800 coltivatori, olio di alta qualità, a denominazione di origine protetta (Dop), spesso biologico, vale molto di più, ma in gran parte è ancora utilizzato per autoconsumo. Il fatturato dei principali produttori è comunque in crescita verso i 4 milioni di euro. Una parte crescente di esso, superiore al 10% e ormai avviata verso il 20%, comincia ad arrivare sulle tavole di consumatori tedeschi e statunitensi, arabi e cinesi. I produttori hanno incontrato i vertici di Ingarda, col nuovo presidente Silvio Rigatti, e hanno chiesto una maggiore promozione dell'olio del Garda nei ristoranti e negli alberghi, trovando orecchie attente e l'impegno dell'azienda di promozione turistica a campagne e iniziative in tal senso.
«Ormai l'olio di qualità non si fa solo a Riva del Garda, è un prodotto trentino» sostiene Michele Adami, direttore di OlioCru, la boutique dell'olio extravergine Garda fondata da due appassionati come Mario Morandini e Marco Rabuffi. «C'è molto da fare per far conoscere il nostro prodotto - aggiunge Adami - Ma a New York, dove tornerò anche a settembre, già lo definiscono l'olio prodotto sul parallelo più a nord del mondo».
Tra gli estimatori del prodotto del frantoio OlioCru c'è anche il regista statunitense Martin Scorsese (l'Adige del 6 dicembre 2020).OlioCru produce 20.000 litri di olio, di cui 5.000 litri sono di Garda Dop certificato e 10.000 litri dell'olio biologico Casaliva, la principale varietà della zona. Nel 2019 il valore della produzione sfiorava gli 800mila euro, gli addetti sono dieci.
«Il 30% lo vendiamo all'estero - spiega Adami - Gli Stati Uniti sono in forte crescita nei consumi. Ma crescono anche la Gran Bretagna, la Germania, la Cina, il Giappone, la Corea del Sud. Nel 2020, con le restrizioni a causa della pandemia, sono esplose le vendite attraverso il nostro sito, anche se a noi piace di più il contatto diretto. Abbiamo fatto alcuni eventi in streaming con cuochi stellati, ma basta anche lo chef della trattoria del territorio per abituare il cliente all'alta qualità e a non scegliere l'olio industriale».
Per l'Agraria Riva del Garda, il maggiore produttore di olio extravergine della zona e del Trentino, il 2020 è stato un anno di grande successo nella raccolta delle olive, con qualcosa come 18mila quintali (l'Adige del 20 dicembre 2020). «Sul nostro valore della produzione di 12 milioni di euro, l'olio vale un quinto, circa 2 milioni e mezzo di euro - precisa il direttore della cooperativa Massimo Fia - Ma la grande maggioranza del prodotto è ancora a casa nelle cantine, utilizzato per autoconsumo».
Fia conferma che la coltivazione dell'olivo si sta allargando anche fuori dalla zona del Garda. «Abbiamo iniziato qualche anno fa con l'Istituto San MIchele, non ci credeva nessuno. Ora gli olivicoltori sono 1.800, con 120mila piante in 500 ettari. Il nostro mercato è quello medio-alto, del resto ai soci paghiamo 14 euro al chilo d'olio. Seguiamo i clienti esteri in 42 Paesi, dall'Europa agli Stati Uniti, da Shanghai a Dubai. L'export è circa il 20% delle vendite».
Fia sottolinea le qualità dell'olio del Garda, «non più solo condimento, ma ingrediente da scegliere come si scelgono i vini», l'altro grande prodotto dell'Agraria. Per Fia, Ingarda deve spingere perché gli albergatori usino i prodotti del territorio. Ma col presidente Rigatti «c'è una buona intesa».