Riva: alberi monumentali da tutelare alla Miralago, per il Comitato sono 38, per il Comune soltanto 3
I volontari hanno fotografato, schedato e misurato questi «monumenti viventi». Ma siccome dichiararli «monumentali» implica una fascia di rispetto di 20 metri tutto intorno...
RIVA DEL GARDA. Hanno a cuore il futuro del lungolago rivano e infatti si sono voluti chiamare «Comitato salvaguardia area lago». Sono in 55, molte donne, e da quando il sodalizio è nato, nell'ottobre dell'anno scorso, non hanno perso un minuto. Raccolta firme, manifestazioni, volantinaggio, ricerca storia e botanica. Hanno incontrato la sindaca Santi e contattato i referenti dei servizi provinciali, hanno studiato leggi e normative puntando la propria azione a scongiurare interventi edificatori per l'area ex Cattoi e a tutelare quello che considerano un patrimonio architettonico, storico e botanico alla Miralago.
Su quest'ultimo punto il comitato guidato da Maria Elisabetta Montagni ha fatto anche un passo in più, molto concreto. Convinti del valore ambientale e paesaggistico (ma anche storico) degli alberi del parco Miralago hanno studiato la normativa e il disciplinare per gli alberi monumentali armandosi poi di centimetro, macchina fotografica e schede per segnalare a Comune e Servizio Foreste ben 38 giganti verdi (cedri, gelsi, sequoie, nespoli del Giappone, cipressi, magnolie, un caco gigante e un noce del Caucaso verso i Sabbioni, nella foto) a loro dire meritevoli del riconoscimento di «albero monumentale».
Attenzione però, perché una volta riconosciuto tale titolo a una pianta, la legge non si limita alla tutela dell'albero ma crea una serie di vincoli in un'area di 20 metri di raggio tutt'attorno. In uno spazio come la Miralago avere 38 alberi monumentali significherebbe mettere sotto tutela di fatto l'intera area, compresa una parte dell'edificato. La richiesta del comitato, però, non ha trovato conforto da parte del Comune, cui spetta l'ultima parola e l'indicazione formale al Servizio Foreste su quali alberi possono ricevere tale attestato.
«Con nostra grande sorpresa - spiegano Maria Elisabetta Montagni e Marina Bonometti - di tutti gli alberi schedati da noi, il Comune ne ha scelti solo tre e tra l'altro tutti esterni al parco vero e proprio: due platani e un ippocastano. Abbiamo visionato le loro schede scoprendo che in nessun caso è stato applicato il principio del valore storico degli alberi, cosa che invece attorno alla Miralago si può fare considerando che tante essenze sono legate alla storia del sanatorio Von Hartungen, ma anche che per tutti gli alberi con tronco multiplo non si è fatta la somma delle circonferenze come invece vorrebbe la norma. E questo taglia fuori molti alberi dalla possibile tutela. In almeno un caso, poi, quello del caco, la nostra e la loro misurazione non coincidono per appena 6 centimetri, sufficienti però per declassare l'albero, che è invece spettacolare».
Il Comitato non demorde. Attende risposte dal Servizio Foreste, sollecitate anche attraverso il Difensore civico, e vuole capire le scelte tecniche del Comune. Assieme alle associazioni «Pinter», «Mnemoteca» e «Salvaguardia olivaia» ha chiesto anche alla Soprintendenza di tutelare il parco. Ricevendo (nel box accanto) una risposta incoraggiante.