Olive, crollo produttivo del 2021: confronto tra le regioni produttive del Nord Est e la Slovenia
In Trentino i quasi 1500 olivicoltori dell’Alto Garda hanno prodotto, su una superficie di circa 500 ettari, 169,7 tonnellate di olive, rispetto alle 3.962,3 tonnellate del 2020, con una resa in olio del 13,43% per un totale di 22,8 tonnellate
RIVA. Per il comparto olivicolo il 2021 è stata un'annata caratterizzata da un’alternanza di produzione che ha interessato tutte le regioni del nord Italia e la Slovenia. In Trentino i quasi 1500 olivicoltori dell’Alto Garda hanno prodotto, su una superficie di circa 500 ettari, 169,7 tonnellate di olive, rispetto alle 3.962,3 tonnellate del 2020, con una resa in olio del 13,43% per un totale di 22,8 tonnellate. I fattori che hanno comportato questa notevole riduzione di prodotto sono allo studio della Fondazione Edmund Mach che sta mettendo a punto un piano di studio per poter attuare strategie di contrasto.
Il tema dell'alternanza della produzione, che ha interessato anche l'annata 2019, è al centro dell'incontro in programma giovedì 17 febbraio, alle ore 16, sul canale youtube della Fondazione Edmund Mach, un incontro alla sua seconda edizione che vedrà confrontare le regioni produttive del nord est italiano e della Slovenia sulla annata olivicola appena conclusa e sulle prospettive per il 2022.
Il convegno è organizzato in collaborazione tra Fondazione Edmund Mach, Associazione Interregionale Produttori Olivicoli, Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga, Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi, ERSA Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia, Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica – Slovenia. Nasce con l'obiettivo di presentare un resoconto finale del lavoro eseguito durante la stagione produttiva 2021, ma vuole dare luogo anche un confronto sui problemi che l’olivicoltura presenta, sull’andamento dei principali patogeni, sulla necessità di ridurre e ottimizzare gli interventi fitosanitari, sulle corrette pratiche agronomiche, cercando di fornire risposte territoriali e precise agli olivicoltori.
La collaborazione tra enti che condividono le stesse problematiche proseguirà anche in futuro, mettendo reciprocamente a disposizione le proprie esperienze e conoscenze per affrontare le sfide dell’olivicoltura in modo coordinato, anche secondo quanto richiesto dal Green Deal europeo.