Le proteste per il lungolago "transennato" per il matrimonio da vip, ora la Fiom lo chiede per un incontro operaio e canti di lotta
Dopo le critiche per la chiusura al pubblico dei Giardini all'Italiana, sabato scorso, la sindaca Cristina Santi aveva precisato che per l'evento privato tutto era stato da lei autorizzato (1.827 euro per disporre del gioiello lacustre). Dopo le contestazioni, arriva una graffiante iniziativa politica della Cgil: ha formalmente chiesto l'area per il 6 agosto. Prevista un'assemblea di metalmeccanici con le famiglie, per discutere di carovita, salari, occupazione, dignità del lavoro e diseguaglianze sociali. Ora si attende la risposta del Comune
I FATTI Lungolago chiuso al pubblico, si sposa Cattoni
LA SINDACA «Tutto in regola, c'era l'autorizzazione. L’ho firmata io»
TRENTO. Continuano le reazioni dopo la contestata limitazione dell'accesso ai Giardini all'Italiana sul lungolago di Riva del Garda, sabato scorso, 2 luglio, per consentire il matrimonio dell'amministratore delegato dell'Autobrennero Diego Cattoni con Iris Devigili. Funzione religiosa a Trento in Santa Maria Maggiore, pranzo e festa al Lido Palace e (fatto inedito) i Giardini all'Italiana dedicati prima all'aperitivo e poi, a pomeriggio inoltrato, al taglio della torta. Off limits l'area dallo scivolo della Fraglia della Vela a poco prima della Gelateria Punta Lido.
Dopo l'ondata di polemiche per l'utilizzo del suolo pubblico e le relative limitazioni, la sindaca, Cristina Santi aveva spiegato che l'evento era basato su una regolare autorizzazione firmata da lei stessa in cui concede alla società Cinquevie srl, che ha organizzato il matrimonio, l'utilizzo dei 3.175 metri quadrati che formano i Giardini all'italiana a fronte di un canone giornaliero (dalle 6 di mattina di sabato alla stessa ora di domenica) di 1.827 euro, più o meno altrettanti sono serviti per i parcheggi. Sempre dal Comune si spiegava che l'ordinanza prevedeva, però, «un passaggio pedonale alternativo nelle vicinanze e adeguatamente segnalato».
A questo punto si potrebbe ritenere che con 1.827 euro (ma forse meno, per le realtà non profit) qualunque cittadino o organizzazione sia legittimata a chiedere e ottenere dal Comune l'uso della splendida area in questione.
Detto, fatto: la Fiom Cgil ha chiesto al Comune di Riva del Garda l'utilizzo esclusivo del Giardini all'Italiana per 24 ore. Se si può liberamente disporne per un matrimonio vip, perché non per un momento di lotta dei lavoratori? Questo il ragionamento del sindacato, che ovviamente ne fa una graffiante azione politica.
Così è partita la richiesta datata ieri, 8 luglio 2022: l'evento per il quale il sindacato dei metalmeccanici trentini intende utilizzare i giardini (angolo tra via Giancarlo Maroni e via Hermann Sudermann) è in programma sabato 6 agosto 2022.
La domanda indica un arco temporale che va dalle 6 di sabato alle 24 ore seguenti e precisa che si chiede la "chiusura temporanea del transito al pubblico, anche pedonale".
"Lo spazio - scriva la Fiom nella domanda inoltrata all'amministrazione municipale - sarà utilizzato per una assemblea/sit-in delle maestranze metalmeccaniche, con la partecipazione delle relative famiglie, discutendo di salari, occupazione, dignità del lavoro e diseguaglianze sociali, nonché intonando canti tradizionali delle lotte operaie".
E se a colpire non poco i passanti sabato scorso era stata anche la presenza di agenti privati a protezione della privacy nelle nozze vip, per quanto riguarda il 6 agosto la Cgil anticipa che garantirà direttamente "un adeguato servizio d’ordine, mentre invece si chiede cortesemente all’amministrazione comunale di provvedere a transennare adeguatamente gli accessi, per evitare intrusioni di curiosi".
La missiva sindacale, firmata dal segretario generale Michele Guarda, si conclude con un invito. "Cogliamo l’occasione - scrive la Fiom - per invitare all’iniziativa la sindaca di Riva del Garda: saremmo davvero onorati se portasse ai presenti il saluto dell’amministrazione comunale, considerata l’importanza strategica del settore manifatturiero metalmeccanico nella comprensorio dell’Alto Garda".
Interpellato dall'Adige, questa mattina, 9 luglio, lo stesso Guarda ha sottolineato l'indignazione che ha condotto il sindacato a questa iniziativa, «che non è una semplice provocazione».
Non è una semplice provocazione, spiega il segretario Fiom, perché «in questo modo vogliamo anche denunciare politicamente la deriva che registriamo da anni in Trentino: siamo passati dai decenni in cui le classi dirigenti e manageriali pubbliche brillavano per sobrietà nel panorama nazionale, ai compensi enormi e all'ostentazione di questi giorni...».
Sarà interessante, ora, vedere quale risposta arriverà dal Comune.