Stagione climatica anomala: olive in anticipo, ma sono belle e sane
Dopo un 2021 da dimenticare (senza frutti, appena 2.000 quintali il raccolto) e un 2020 da record, quest’anno si punta ai 12mila. Grandi aspettative da parte degli addetti ai lavori per il prossimo extravergine
RIVA DEL GARDA. Olive sane, belle e pronte da raccogliere anche se in anticipo rispetto al solito. In tutto il Garda Trentino sta per partire la raccolta delle olive, momento delicato, atteso e anche amato dagli oltre duemila olivocoltori (da chi ha una pianta in giardino a chi conferisce quintali di frutti al frantoio) che curano con amore infinito questa splendida pianta che incorncia il nostro territorio.
Così come avvenuto per l'uva, anche la raccolta dell'oliva parte in anticipo. Il frantoio di «Agraria», la cooperativa che da sola raccoglie circa i tre quarti del frutto, accoglierà i primi conferimenti dal 7 ottobre con apertura delle prenotazioni a da venerdì 30 settembre (dalle ore 9 -12 e dalle 14-18 in area conferimento di «Agraria»).
Grandi aspettative da parte degli addetti ai lavori per il prossimo extravergine: «La raccolta e la molitura di olive con un piccolo anticipo di maturazione - spiega Massimo Fia, direttore di "Agraria" - permette di ottenere oli con caratteristiche di pregio ben definite, le stesse che negli anni hanno caratterizzato l'olio dell'Alto Garda Trentino».
È anche l'effetto di una stagione molto anomala dal punto di vista climatico: «In olivaia - spiega Fia - le condizioni climatiche dell'ultimo periodo hanno permesso alle piante di accumulare in maniera costante grassi all'interno dell'oliva anticipandone la maturazione: questo è stato evidenziato dal monitoraggio tramite analisi di laboratorio di olive prelevate in diverse zone sul territorio già dalla fine di agosto».
E infatti le analisi fatte dal laboratorio di «Agraria» in collaborazione con i tecnici della Fondazione «Edmund Mach» hanno confermato la precocità dell'annata olivicola in corso evidenziando come l'accumulo di grassi stia procedendo velocemente. I dati delle analisi sull'inolizione delle olive dell'Alto Garda Trentino, confrontati con quelli degli scorsi anni hanno permesso di avvalorare la necessità di anticipare l'inizio della lavorazione dell'oliva alla prima decade di ottobre.
«Anticipare la raccolta permette di programmarla al meglio, in funzione anche di avversità meteorologiche, che oltre a frenarla o rallentarla, possono portare alla caduta delle olive e conseguente perdita di olio - ricorda il direttore - da considerare che non sempre la resa in olio è aumentata nel corso della stagione. Vogliamo preparare il frantoio con anticipo per permettere agli olivicoltori di organizzare al meglio la raccolta, soprattutto per chi ha grosse quantità di oliva o abbisogna comunque di lunghi periodi di raccolta».
Se la qualità si preannuncia ottima, la quantità dovrebbe tornare alla normalità: dopo i 2mila quintali dell'anno scorso, e il record di 20mila di due anni fa, in «Agraria» si aspettano circa 12mila quintali: «Dovrebbe essere sempre così» chiosa Fia. Non dimentichiamoci l'assoluta peculiarità delle nostre olivaie: che ospitano 100mila piante su circa 500 ettari di territorio e che, soprattutto, sono le più settentrionali al mondo e fanno, già solo per questo, un extravergine unico nel suo genere grazie al clima gardesano del 46° parallelo nord.