Riva è triplicata con i turisti, il Pd: «Urge cambiare le regole»
In estate tra case vacanze e strutture ricettive i residenti arrivano a 60mila e la questione dell’«overtourism» è scoppiata anche qui. L’opposizione critica la sindaca Santi: «Da tempo abbiamo chiesto di studiare il fenomeno ma non ci ha mai risposto»
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RIVA DEL GARDA. Croce e delizia, soldi in cassa ma anche problemi. Il turismo a Riva è questo ed ora, ovviamente, si parla di «overtourism» e di ricette per salvare i cittadini. Con lamentele e vademecum per visitatori «invadenti» da una parte e richiami a studiare il fenomeno in maniera tranquilla dall'altra.
Perché il settore è fondamentale per il fantomatico Pil non solo rivano ma trentino. E frenare gli incassi potrebbe essere pericoloso. Dopo il botta e risposta tra associazioni e sindaca Santi interviene oggi il gruppo consiliare del Pd. «Era il 2018 quando incontrammo, come allora giunta municipale, la giunta provinciale e l'assessore Failoni. E avevamo posto il tema degli appartamenti turistici e la necessità di una regolamentazione provinciale.
Nel 2020 la Provincia ha messo mano alla normativa introducendo il codice Cipat ma null'altro ha fatto di utile per contrastare il fenomeno».
Il caso, poi, è ovviamente entrato a palazzo Pretorio. «In consiglio comunale abbiamo presentato a più riprese interpellanze sul tema ed abbiamo portato la discussione ancora nel 2022, durante la discussione del bilancio di previsione, dimostrando, dati alla mano, che il fenomeno stava facendo mancare anche ingenti risorse alle casse pubbliche a causa del mancato gettito della tassa di soggiorno.
Ed abbiamo chiesto di utilizzare quei famosi dati estrapolati da Garda Dolomiti e messi a disposizione di tutti i Comuni, dati che ricomprendevano tutte le vendite online degli appartamenti turistici, facilmente confrontabili con il registro pubblico degli appartamenti in regola. L'amministrazione ha deciso di non fare nulla e la sindaca ci ha risposto di rivolgerci alla procura. Abbiamo chiesto più controlli da parte della polizia locale ma ci è stato risposto che tali controlli non sono di competenza dei Comuni; quando la sindaca si è resa conto invece spettano proprio ai Comuni ci siamo sentiti rispondere in sede ufficiale che mancano le risorse economiche per poterli compiere».
La questione, dunque, non è certo recente. Tanto più che la città, in estate, raggiunge i 60mila abitanti (tra alloggi turistici, alberghi ed altre strutture ricettive) anche se è dimensionata per quello che è in realtà il resto dell'anno: 18mila residenti. L'affollamento, dunque, comporta problemi non solo di viabilità ma di qualsivoglia natura, a tutto tondo come si dice in gergo.
«Nel maggio 2023 - continuano gli esponenti dem - abbiamo depositato una mozione che chiedeva di lavorare in maniera condivisa sul tema degli appartamenti turistici e il dispositivo finale prevedeva "di istituire una commissione consiliare speciale composta anche da membri esterni in rappresentanza di Garda Dolomiti, Gestel, Unat e Asat al fine di confrontarsi assieme sulla problematica in questione e per definire una proposta condivisa che possa rappresentare la sintesi migliore con la quale approcciare tale tematica nel prossimo futuro. Ad oggi, grazie al totale ostruzionismo della sindaca e dalla maggioranza, la mozione non è ancora stata discussa. Ci viene detto che a breve arriverà in commissione un regolamento, dalla stesura del quale ovviamente siamo rimasti esclusi, e che dovrà essere licenziato velocemente».
Il bubbone, se così si può dire, è scoppiato dunque quando già si conosceva. Ora, però, è il caso di metterci mano. «Quello che ci lascia perplessi è che l'amministrazione in quasi 5 anni ha fatto finta che il problema degli appartamenti turistici non esistesse, non affrontando nemmeno la tensione abitativa, mentre ora punta il dito su chi governava prima.
Ma se in fascia lago, a seguito della loro variante urbanistica in fase di approvazione, verranno costruite nuove palazzine alte 17 metri ad uso non residenziale, la colpa non potrà essere che loro. E se veramente si avesse a cuore il turismo e i turisti non si sarebbero calendarizzati lavori stradali così impattanti in piena stagione turistica e si sarebbe evitato di eliminare il servizio navetta per le spiagge a suo tempo istituito, non riuscendo poi a rimetterlo in funzione come abbiamo dovuto purtroppo constatare questa estate.
Così come se si volesse mantenere una vera pace sociale in città non si scaricherebbero i bus turistici in via Grez, mandandoli a sostare proprio sotto le residenze Itea di via Italo Marchi. Se veramente si vuole difendere e promuovere un turismo positivo e in sintonia con il nostro territorio questo lo si può fare se ai residenti si fa percepire la virtuosità delle politiche pubbliche verso l'accoglienza e l'ospite».
Tornando alle proposte normative di contrasto alla gestione del patrimonio residenziale, chiosano i consiglieri del Partito democratico, «ci siamo attivati a livello provinciale incrociando l'ottimo lavoro che sta portando avanti in primis l'esponente Pd Zanella ed a breve verrà depositata una proposta di legge che affronterà in maniera organica la complessità della materia».
Quando sulla stagione calerà il sipario, insomma, sarà scontro su come gestire la prossima estate salvando, prima di tutto, chi a Riva ci vive tutto l'anno. N. G.