Aiuti a centinaia di famiglie impoverite: “Sempre più situazioni difficili”
“Ci chiedono aiuto - ha riferito Carlo Tonelli, volontario della Caritas di Riva e Tenno - non soltanto gli adulti ma anche giovani e minorenni. È una piaga. Se quello dell'abitazione sta diventando un problema drammatico, non lo è da meno quello psicologico relazionale, fonte, a cascata, di ulteriori guai, per esempio sul lavoro e di conseguenza anche economici”
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RIVA DEL GARDA. Lo sanno alle Caritas, gli enti di beneficenza e solidarietà delle comunità cristianocattoliche, che forniscono cibo, assistenza, supporto e anche pagamenti di bollette a centinaia di famiglie impoverite o deboli; lo sanno a Trentino solidale che nel 2023 ha raccolto 62 tonnellate di prodotti negli 8 supermercati di Coop Alto Garda e quest'anno ha già raggiunto 52 tonnellate: quindi, in previsione, il totale dell'anno scorso sarà superato a fine dicembre. Ma non c'è solo una povertà materiale, dovuta a salari sempre più bassi, relativamente al costo della vita, e ad affitti fuori misura; c'è n'è anche una spirituale: c'è un crescente numero di persone che ha problemi con l'esistenza, con la coscienza di sé, con la sensazione di abbandono, con l'angoscia del vivere, che viene genericamente iscritto sotto l'etichetta di problemi psicologici.
«Ce ne sono in un numero sempre maggiore - ha riferito Carlo Tonelli, volontario della Caritas di Riva e Tenno - e non si tratta soltanto di adulti ma anche di giovani e di minorenni. È una piaga. Se quello dell'abitazione sta diventando un problema drammatico, non lo è da meno quello psicologico relazionale, fonte, a cascata, di ulteriori guai, per esempio sul lavoro e di conseguenza anche economici».
Per quanto riguarda l'aiuto materiale, la Caritas di Riva e Tenno che ha un bacino di 20 mila abitanti, fa fronte alle richieste di «250 nuclei familiari, che, per una media di tre persone a nucleo, significa per circa 750 persone in totale; di queste 250 famiglie sono 120 circa quelle per i quali distribuiamo i pacchi viveri. Dopo gli anni bui delle restrizioni governative durante il coronavirus, la situazione era tornata a migliorare con il riavvio di tanti posti di lavoro».
Quello che la Caritas di Riva e Tenno sta facendo è anche un lavoro di rete con l'azienda sanitaria, i servizi sociali e il terzo settore. Ha avviato anche assieme alle altre Caritas della zona un percorso di collaborazione per progetti comuni.
Trentino solidale si occupa della raccolta di alimenti ancora in perfetto stato ma prossimi alla scadenza o in confezioni danneggiate «ma che grazie a quest'iniziativa - fa sapere la responsabile di Trentino solidale per l'Alto Garda, Barbara Morandi - l'associazione in una nota - non vengono sprecati e, anzi, costituiscono un aiuto fondamentale per alcune famiglie.
Trentinosolidale raccoglie alimenti, in provincia di Trento, da oltre 330 punti tra grandi e medi supermercati, piccoli esercenti, panifici, mercati e produttori locali. Sparsi sul territorio ci sono poi i centri di distribuzione, dove persone e famiglie in difficoltà, anche temporanea, possono fare la spesa scegliendo i generi alimentari necessari».
Per quanto riguarda l'Alto Garda, ci sono due centri di distribuzione: a Riva e ad Arco. «Su Arco riceviamo una media di 25 famiglie al giorno, lavorando su 3 giorni, su Riva una dozzina al giorno tenendo aperto per due giorni. In base al numero di componenti del nucleo familiare, componiamo la spesa assieme agli utenti. Ci concentriamo soprattutto sul fresco: frutta, verdura, latticini, pane, biscotti, brioches, dolci e pizze. Sui prodotti confezionati è infatti attiva la Caritas col proprio servizio».
Qualche dato statistico. Nell'ultimo anno hanno fatto riferimento a Trentino solidale, nell'Alto Garda, «un totale di 111 famiglie, composte da 376 persone. Queste sono 169 italiane, 141 di origine estera, per le altre, che hanno ritirato occasionalmente, non è stata fornita la provenienza. Tra queste famiglie, quelle con 1 componente sono 25, con 2 componenti 15, 24 quelle con 3 componenti e 14 quelle con 4, 16 quelle con cinque; 17, infine, i nuclei composti da 6 o più persone».
«Questa attività - spiega ancora Morandi - è completamente volontaria ed è bello impegnarsi per dare una mano. Colgo l'occasione per fare appello a chiunque voglia mettersi a disposizione, in particolare i giovani».