Folla in piazza a Riva del Garda: l'appello collettivo per la legalità
Questa mattina, in piazza 3 Novembre, in molti hanno risposto all'iniziativa lanciata da Acli, Cisl, Cgil, Uil, Arci e Anpi: «Come cittadini abbiamo forse sottovalutato le conseguenze di un rapporto tra politica e imprenditoria che rischia ancora una volta di trasformarsi in patologia»
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TRENTO - Si è riempita di gente, questa mattina, piazza a Riva del Garda, per il presidio organizzato da Acli, Cisl, Cgil, Uil, Arci e Anpi per lanciare un appello sul tema della legalità, a pochi giorni dal terremoto politico-giudiziario che ha travolto il Trentino Alto Adige.
In piazza 3 Novembre, dunque vicino al municipio, per una mobilitazione nel segno della trasparenza amministrativa e della partecipazione civica per istituzioni che operino sempre e comunque nel segno del bene comune.
In piazza contro quello che i promotori del presidio definiscono “intreccio perverso tra affari e politica” che emerge dalle carte dell'inchiesta della Procura di Trento, che vede 76 persone indagate, fra le quali la sindaca di Riva, la leghista Cristina Santi, cui ieri sonio stati revocati gli arresti domiciliari (tramutati in obbligo di dimora).
L’appello alla mobilitazione civica odierna vede come primi firmatari Walter Nicoletti (Acli trentine), Mario Cossali (Anpi), Andrea La Malfa (Arci del Trentino), Michele Bezzi (Cisl del Trentino), Andrea Grosselli (Cgil del Trentino) e Walter Alotti (Uil del Trentino).
«L’opaco intreccio tra affari e politica locale - scrivono i promotori dell’iniziativa - che ha portato la procura della Repubblica ad aprire un’indagine e ad emanare provvedimenti restrittivi per alcuni amministratori e imprenditori tra il Basso Sarca e l’Alto Adige lascia sgomenti migliaia di cittadine e cittadini».
Ancora: «Come rappresentanti della società civile, nel rispetto della presunzione di innocenza, ribadiamo la nostra gratitudine per i magistrati inquirenti e le forze dell’ordine che stanno indagando per fare piena luce su quanto accaduto nell’Alto Garda. Una magistratura libera e indipendente è il prerequisito per il buon funzionamento di ogni società».
Proseguono i promotori del presidio: «Non possiamo dimenticare come il contenzioso urbanistico ed edilizio ora oggetto di indagine, animava da anni le cronache giornalistiche e il dibattito pubblico. Nessuno può dire di non conoscerne i contorni. Dobbiamo quindi ammettere che, se oggi i provvedimenti giudiziari emessi dalla Procura colpiscono per la loro gravità, noi per primi, come cittadini, abbiamo forse sottovalutato le conseguenze di un rapporto tra politica e imprenditoria che rischia ancora una volta di trasformarsi in patologia», aggiungono fra l'altro.
Qui nelle foto di Mattia Bonavida, la fasi dell'arrivo dei partecipanti al presidio, questa marttina, verso le 10.30.