Cantieri / Alto Garda

Loppio-Busa, serviranno ancora quasi due anni per poter aprire il nuovo tunnel

Il nuovo collegamento slitta a fine del 2026, inoltre mancano all’appello ponti, raccordi e rotatorie nella Busa verso Arco. La Provincia: «Hub intermodale non previsto e complicato da realizzare»

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di Roberto Vivaldelli

ARCO. Il progetto per la realizzazione del collegamento stradale tra Passo San Giovanni e la località Cretaccio prosegue nel suo iter autorizzativo. Com'è emerso nelle ultime riunioni tra amministrazioni locali e Provincia, a differenza di quanto annunciato tempo fa - ovvero sia che la galleria sarebbe stata operativa a metà 2025 - l'apertura del tunnel è prevista entro la fine del 2026. Dopodiché verrà realizzato il ponte che collegherà il tunnel della Loppio-Busa all'uscita della Maza con la piana della Maza, la cui altezza sarà di 14 metri. A quest'ultimo nverrà affiancato un tomo addossato al fianco della montagna di pari altezza più un piccolo viadotto di collegamento.

Nessuna certezza, invece, sulla rotatoria di Bolognano chiesta dall'amministrazione comunale di Arco.

«Nessuna garanzia, al momento, su Bolognano - conferma il vicesindaco Roberto Zampiccoli - ho parlato con i tecnici, che però attendono un input politico da parte della giunta provinciale. Siamo convinti sia fondamentale per Bolognano avere una rotatoria che metta in sicurezza l'accesso alla frazione. La parte tecnica è d'accordo - precisa il vicesindaco e assessore alle opere pubbliche - la zona è parzialmente pubblica e gli espropri necessari sarebbero o zero o limitatissimi, non ci vorrebbe una burocrazia esagerata».

Proprio l'altro ieri, peraltro, il sindaco Alessandro Betta e il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, hanno avuto un colloquio per discutere di viabilità, i cui contenuti saranno presentati nelle prossime settimane in consiglio comunale. Nei giorni scorsi, inoltre, la Provincia ha risposto alle osservazioni presentate da enti locali, comitati e cittadini nell'ambito della Valutazione di Impatto Ambientale (Via).Tra le principali questioni sollevate dal Comune di Arco, c'era la scelta dei materiali e dei colori per le strutture del ponte. La Provincia ha confermato che la selezione dei materiali strutturali è stata effettuata in base a criteri tecnici e costruttivi, mentre per gli elementi non strutturali è stata adottata una soluzione coerente con il contesto paesaggistico. Ulteriori approfondimenti cromatici verranno effettuati nelle prossime fasi progettuali in collaborazione con gli enti preposti.

Un altro tema rilevante riguarda la viabilità ciclabile. Sebbene il progetto attuale non preveda direttamente il collegamento tra San Giorgio e la ciclabile Arco-Torbole, è stata accolta la richiesta di valutare future connessioni. In particolare, il sottopasso previsto per la fase di cantiere verrà reso definitivo, garantendo un accesso più sicuro ai ciclisti in attesa della realizzazione della UF4.Il Comitato di Partecipazione San Giorgio, Grotta e Linfano aveva espresso preoccupazioni sull'impatto del nuovo collegamento sul traffico locale: a a tal proposito la Pat ha chiarito che lo studio del traffico incluso nel progetto analizza scenari futuri per l'intera area del Basso Sarca.

L'eventuale necessità di interventi mitigativi verrà poi valutata nella progettazione della UF4. Altre osservazioni riguardavano, invece, il cosiddetto «hub Alto Garda» in località Maza. La Provincia ha ribadito che questa infrastruttura non è prevista dagli strumenti di pianificazione attuali e che un eventuale collegamento con la viabilità in progetto risulterebbe complesso per ragioni tecniche e morfologiche. Sul fronte della tutela ambientale, particolare attenzione verrà posta alla gestione delle acque. Il progetto prevede sistemi di raccolta e smaltimento delle acque piovane e di lavaggio delle gallerie, garantendo la protezione delle falde acquifere da potenziali contaminazioni.

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