Lego, Comune e Apt sono ai ferri corti

Comune di Rovereto e Apt sono ormai ai ferri corti. Ieri il presidente dell'Azienda, Germano Berteotti ha scritto una lettera con cui chiedeva le scuse per le accuse sulle inadempienze del suo ente, oppure si sarebbe tutelato. Secca la risposta del sindaco: «Abbassi i toni». Il motivo che ha scatenato la tensione tra l'Amministrazione e l'Azienda turistica è stato l'avvenimento di venerdì e sabato scorso, la First Lego League, che ha visto arrivare a Rovereto 700 tra ragazzi e famiglie da dieci regioni italiane e quasi duemila spettatori sugli spalti

di Fabrizio Franchi

Comune di Rovereto e Apt sono ormai ai ferri corti. Ieri il presidente dell'Azienda, Germano Berteotti ha scritto una lettera con cui chiedeva le scuse per le accuse sulle inadempienze del suo ente, oppure si sarebbe tutelato. Secca la risposta del sindaco: «Abbassi i toni».
Il motivo che ha scatenato la tensione tra l'Amministrazione e l'Azienda turistica è stato l'avvenimento di venerdì e sabato scorso, la First Lego League, che ha visto arrivare a Rovereto 700 tra ragazzi e famiglie da dieci regioni italiane e quasi duemila spettatori sugli spalti. La manifestazione di scienza e tecnologia con i mitici mattoncini, organizzata dal Museo civico, ha però creato forte malumore, come ha rivelato ieri  l'Adige  sia tra i dirigenti del Museo sia in giunta comunale, perché non avrebbe trovato adeguata promozione da parte dell'Apt che non avrebbe fatto né informazione né promosso pacchetti turistici per le famiglie in arrivo da tutta Italia per sostenere la gara dei loro figli al Palazzetto roveretano. L'assessore Franco Frisinghelli, in particolare, non ha usato mezze parole, sostenendo che tante famiglie hanno dovuto spostarsi sul lago di Garda per trovare una sistemazione adeguata per qualità e prezzo.
Una visione della vicenda contestata però ieri duramente dal presidente dell'Apt, Germano Berteotti, che ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco Andrea Miorandi, al suo vice Gianpaolo Daicampi, all'assessore Franco Frisinghelli, al direttore del Museo Civico Franco Finotti e a Paolo Manfrini, direttore di Trentino Sviluppo. Berteotti ha contestato punto su punto le accuse mosse all'Apt, chiarendo che l'Azienda di promozione turistica della Vallagarina ha dato ampio spazio alla manifestazione su siti internet e social network, pur ammettendo che alcune famiglie e scuole hanno scelto come sistemazione il lago di Garda.
Ma a segnalare che la temperatura è ormai a livelli incandescenti è la frase finale della lettera di Berteotti che è avvocato e sa come usare queste ritualità: «Formulo pertanto richiesta di lettera di scuse, in riferimento alle predette affermazioni, riportate da l'Adige, dovendo riservare, in difetto, ogni azione, anche a tutela dell'operato dei dipendenti dell'Apt». Frase che non poteva ovviamente piacere al sindaco che ieri replicava, con nettezza: «Berteotti abbassi la voce, qui bisogna riflettere sul futuro turistico della città e questa è una buona occasione. Non serve usare certi toni».
Ieri sera Berteotti non ha voluto aumentare il carico: «Ho tutta la documentazione che conferma che quello che è stato detto non corrisponde al vero. Non voglio alimentare polemiche. Ma, scusate, se qualcuno decide di andare al lago, possiamo mica trattenerli a Rovereto!» Nella sua lettera Berteotti spiegava anche che da parte dell'Apt tutte le squadre sono state direttamente contattate e che sono stati stanziati 5 mila euro per l'evento.
Il sindaco è netto: «Del resto - dice - ci sono problemi tra Apt e albergatori e di conseguenza abbiamo pagato noi il prezzo. Stiamo raccogliendo i dati sulla vicenda per capire quanta gente è andata sul lago. In città non si trovavano offerte confacenti per il target arrivato per la manifestazione. C'è da interrogarsi. Mi stanno costruendo un dossier. Invece che alzare la voce io chiedo di cogliere l'occasione per riflettere. Berteotti può anche offendermi se lo preferisce, ma sta di fatto che i ragazzi sono andati a Riva. Io voglio capire che cosa è successo e dopo questa lettera mi tocca scoprire il coperchio». Quindi, niente scuse? «Le scuse di solito arrivano a ragion veduta. Ne parleremo anche in giunta, ma non perché è una lettera di accuse a noi, qui c'è una città che perde e se vogliamo davvero una città turistica dobbiamo cambiare; deve esserci un sistema, della cultura, del turismo, che si rimette in moto. La politica deve interpretare il futuro». Berteotti dice che è stato fatto tutto il possibile, ma il sindaco racconta di giovani che hanno chiesto offferte in Apt e si sono sentiti sparare cifre non affrontabili. «Si potevano fare dei pacchetti come in altre occasioni - dice Miorandi - e invece non se ne sono fatti».
Insomma, la temperatura è alta, ma c'è chi rischia di finire scottato come un toast tra i due enti resi incandescenti: è il vicesindaco Daicampi che riveste un doppio ruolo anche come vicepresidente Apt e si trova nell'imbarazzo di dover giustificare entrambi gli enti.

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