«Non può soffiare nell'etilometro, è malato»
La vicenda risale al 2 settembre scorso. Il giovane stava viaggiando in auto a Rovereto. Fermato dai vigili urbani, secondo loro sembrava aver bevuto un po' troppo. Da qui la richiesta di sottoporsi all'alcoltest. A quel punto il giovane si è prima rifiutato, e poi pare essersi agitato notevolmente. Perché il rifiuto - ha spiegato lui - dipenderebbe da problemi fisici e certificati: non avrebbe la capacità polmonare sufficiente per sottoporsi all'alcoltest
ROVERETO - Quando, davanti ai carabinieri, si è rifiutato di sottoporsi all'alcoltest, non lo ha fatto perché ubriaco e disposto a tutto pur di evitare di essere perseguito. Lo ha fatto perché malato. E quindi incapace fisicamente di soffiare nell'etilometro. Questi i motivi che hanno spinto un giovane lagarino a difendersi, ieri mattina davanti al giudice per l'udienza preliminare Riccardo Dies, dall'accusa di guida in stato d'ebbrezza. E il giudice, di fronte a tale difesa, ha deciso di verificare fino in fondo: ieri ha dato incarico ad un consulente tecnico d'ufficio perché valuti le condizioni dell'imputato al momento del controllo e si esprima quindi sulla fondatezza o meno della sua difesa.
La vicenda risale al 2 settembre scorso. Il giovane stava viaggiando in auto a Rovereto. Fermato dai vigili urbani, secondo loro sembrava aver bevuto un po' troppo. Da qui la richiesta di sottoporsi all'alcoltest.
A quel punto il giovane si è prima rifiutato, e poi pare essersi agitato notevolmente. Perché il rifiuto - ha spiegato lui - dipenderebbe da problemi fisici e certificati: non avrebbe la capacità polmonare sufficiente per sottoporsi all'alcoltest. Per questo, quando è arrivato il decreto penale di condanna, ha deciso di impugnarlo: se la sarebbe potuta cavare con i lavori di pubblica attualità, ma ha optato per il processo, convinto delle proprie ragioni. D'altro avviso l'accusa, che per il giovane chiede la condanna.
Fin qui le ipotesi in campo. Se sia solo una trovata, per tentare di aggirare la legge sulla guida in stato d'ebbrezza, o se sia effettivamente un problema di cui tener conto a processo, ora lo dovrà decidere il perito nominato dal giudice.