L'unico in gara si ritira, rifugio senza gestore
Si sta rivelando molto più difficile del previsto la gestione del futuro del rifugio Zugna. Tanto che il Comune di Rovereto si ritrova, a meno di due settimane dalla data fissata a suo tempo come inizio del nuovo corso, senza un nome cui affidare la struttura. Una struttura che paradossalmente, da bene di pregio e vanto della Città della Quercia, rischia di trasformarsi in un peso. Quantomeno, in un grattacapo. Il vincitore della gara per la concessione in uso del rifugio ha dato forfait. Si è ritirato
Si sta rivelando molto più difficile del previsto la gestione del futuro del rifugio Zugna. Tanto che il Comune di Rovereto si ritrova, a meno di due settimane dalla data fissata a suo tempo come inizio del nuovo corso, senza un nome cui affidare la struttura. Una struttura che paradossalmente, da bene di pregio e vanto della Città della Quercia, rischia di trasformarsi in un peso. Quantomeno, in un grattacapo. Il vincitore della gara per la concessione in uso del rifugio ha dato forfait. Si è ritirato. Una marcia indietro che ha dapprima stupito l'amministrazione, per poi preoccuparla. Perché quella di Tommaso Valzolgher, 28enne di Trento, era la sola offerta valida. L'unica altra offerta giunta a Palazzo Pretorio era già stata scartata per «mancata accettazione di un'obbligazione contrattuale». L'abbandono di Valzolgher quindi ha lasciato il Comune in un empasse senza via d'uscita. «Non possiamo fare altro che prendere atto che la gara si è conclusa senza un vincitore» commenta il vicesindaco e assessore al Patrimonio Giampaolo Daicampi, che si dice «stupito. In un periodo di grave crisi economica, quando occorrerebbe sapersi mettere in gioco, quando è il momento di un colpo d'ala e di rischiare, nessuno si fa avanti. Soprattutto perché l'offerta era vantaggiosa. Meno di diecimila euro all'anno di affitto per quello che è ai fini pratici un albergo con ristorante, in un posto splendido, amato dai roveretani e molto frequentato».
Un duro colpo insomma. Anche perché agli uffici e all'assessore la proposta di ricettività ed offerta enogastronomica presentata dal giovane trentino era piaciuta molto. «Adesso andremo ad affido diretto - spiega Daicampi - partendo dal concorrente escluso dalla gara e dalle altre persone che ci hanno contattato nei giorni successivi alla chiusura dei termini per la presentazione delle domande».
Per oltre 40 anni il rifugio Zugna, completamente ristrutturato a spese di Provincia e Comune nel 2007, è stato gestito dalla Cooperativa Amici dello Zugna, fisicamente nella persona di Luigino Simoncelli, che dal 2008 ad oggi ha fatto lo sforzo, grazie anche alla collaborazione del figlio e di altri soci della cooperativa, di tenere aperto tutto l'anno. Con la fuoriuscita di Simocelli, e la mancanza di altri volontari all'interno della cooperativa, il Comune ha dovuto provvedere a trovare un altro gestore. Con i risultati sopra esposti, nonostante alla formula dell'affido si offrisse una concreta possibilità di business (il ristorante ha 90 posti a sedere e le camere possono ospitare tranquillamente 60 persone). Ora le aspettative sono per la chiamata diretta. Già in giornata i primi contatti tra Palazzo Pretorio e gli esclusi. Staremo a vedere. Ma la prospettiva che il nuovo anno si apra con uno dei rifugi simbolo di Rovereto chiuso per mancanza di gestori, è più che uno spettro.