Rubano «bionde» e se le perdono

di Nicola Guarnieri

Una notte brava, ma meglio sarebbe dire balorda. Che, una volta pizzicati, costerà caro ai tre ragazzi protagonisti della vicenda. Anche perché in ballo c'è un reato tutt'altro che stupido visto che stiamo parlando di furto con scasso. Pure il movente è un po' fuori dall'ordinario: la voglia di fumare e le sigarette finite.

Ma andiamo con ordine. Nel cuore della notte tra domenica e lunedì, tre giovanotti roveretani stavano pedalando lungo via della Vittoria a Borgo Sacco. A un certo punto uno di loro vorrebbe accendersi una cicca ma le tasche del giubbotto non collabora: le ha decisamente finite. Uno sguardo d'intesa con i compagni di bagordi è sufficiente per dare il «la». L'iniziativa tutt'altro che ortodossa, non a caso, si concretizza in un blitz con un semplice sorriso sardonico. Lì vicino, d'altro canto, c'è l'edicola-tabaccheria Dapor ma piuttosto che infilare monetine e tessera sanitaria nel distributore automatico i «mariuoli» non trovano niente di meglio da fare che improvvisarsi criminali. Perché pagare, d'altro canto? Ecco allora che raccolgono dei sassi e provano a sfondare la vetrata al civico 45 di viale della Vittoria. L'operazione riesce ma gli scaffali con le riviste all'interno sono un ostacolo insormontabile.

Si avvicinano quindi alla porta a vetri e spaccano pure quella. Il varco, stavolta, è aperto ma nel frattempo la sirena d'allarme si è messa a «gridare». A questo punto è panico: trattando evidentemente di balordi più che di ladri patentati, saltano dietro il bancone ed arraffano tutti i pacchetti di sigarette che riescono a infilare nelle magliette. Non importa la marca, non importa se siano «rosse» o «blu», «cento's» o «slim», l'importante è portare via il maggior quantitativo di «bionde». 

La fuga, con la fifa boia addosso di essere presi da carabinieri e polizia, diventa goffa: scappando perdono pacchetti di cicche da dieci che rotolano sulla pista ciclabile. Una volta in sella, poi, pedalano a più non posso perdendo altri pezzi di grisbì. Certo non si chiamano mica Sante Pollastri, l'amico del mito del ciclismo storico Costante Girardengo che compiva razzie lungo le tappe del Giro d'Italia per poi poter applaudire il campione al traguardo. No, qui ci troviamo di fronte a delinquenti dilettanti e maldestri che, però, hanno lasciato migliaia di danni sul groppone di Mara Dapor, l'edicolante che, oltre ad essere stata derubata, deve pure mettere mano al portafoglio per cambiare le vetrate.

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