La politica roverertana costa 570.000 euro
In tempi di crisi ogni euro speso pesa come un macigno. Specie se grava sulla finanza pubblica. Perché quando il cittadino si trova con nuove tasse da pagare e sente i propri amministratori lamentarsi per i fondi da investire si aspetterebbe un taglio netto ai cosiddetti costi della politica, insomma un buon esempio dai protagonisti del bilancio collettivo che incide soprattutto sui portafogli dei residenti.
Pensare di azzerare queste uscite, però, è impensabile. Perché la macchina «politica» serve visto che amministra, appunto, la cosa pubblica. Per rimanere a Rovereto, una delle voci in bilancio che è stata limata ma che, ovviamente, incide comunque sulla metaforica carta di credito di palazzo Pretorio è proprio questa: consiglio comunale, commissioni, giunta e circoscrizioni. Insomma, tutto quello che detta la linea del Comune e che, per inciso, è eletto direttamente dal popolo.
In totale, si tratta di 570 mila euro spesi ogni anno in gettoni presenza per le varie sedute (50 per ognuno dei 32 consiglieri del civico consesso e 50 per ogni membro delle quattro commissioni permanenti a parte alcuni che ne incassano 100), indennità di carica per sindaco, assessori e presidente del consiglio e «paghetta» per i presidenti della sette circoscrizioni. A questi soldi vanno aggiunti tutti i costi vivi: luce e riscaldamento delle sale, personale comunale in lavoro straordinario, budget di rappresentanza per i quartieri. La cifra totale, quindi, è assai più elevata e sfonda la soglia della milionata.
Rispetto al passato, però, un po' di risparmio si registra ed è dovuto alla riduzione del numero di posti in aula Malfatti e alla limatura dei «salari» della giunta. Per quanto riguarda l'aula Malfatti, i rappresentanti del popolo (maggioranza e opposizione) sono passati da 40 a 32 con il taglio netto del 20% delle uscite.
Tornando rigorosamente dentro lo stretto perimetro di piazza del Podestà, il Comune ha preventivato l'assegno riservato ai gettoni (tanto dei consiglieri che degli esterni nominati nelle commissioni edilizia, trasporto pubblico non in linea, garanti dello statuto, impianti sportivi, attività culturali): in cassa sono stati messi 195.961,90 euro ai quali però ne vanno aggiunti altri 30 mila per la commissione elettorale.
Questi ultimi soldi, però, Rovereto li ha solamente anticipati visto che è sede di circoscrizione per quanto riguarda le elezioni a vario titolo e quindi la spesa sarà suddivisa tra tutti i Comuni della Vallagarina.
Sempre in tema di uscite per onorare l'impegno politico di liste civiche e partiti, si ricorda che l'amministrazione (sindaco, vice, giunta e presidente del consiglio) si prendono 348.744 euro ogni volta che cambia il calendario. Il più pagato, e altrimenti non potrebbe essere, è il primo cittadino. L'indennità di Francesco Valduga è di 7.865 euro al mese, quella della vice Cristina Azzolini 3.478 mentre ognuno degli altri sei assessori si porta a casa 2.693 euro. La presidente del civico consesso Mara Dalzocchio, infine, si ferma a 1.571 euro mensili. Per quanto riguarda i consiglieri, l'incasso medio di ognuno dei 32 inquilini dell'aula nominati dagli elettori roveretani è di circa 2.000 euro. La cifra, ovviamente, è variabile perché legata alle presenze delle verie sedute convocate nel corso dell'anno.
Ultime uscite da infilare nella lista della spesa politica sono le circoscrizioni: dopo il taglio netto alle indennità dei presidenti, sostituite dalla paghetta, costano ogni anno 25.200 euro.