Lavori in centro a Rovereto, c'è la Corte dei Conti
Non è un’estate di quelle cariche di soddisfazione, per palazzo Pretorio a Rovereto, dal punto di vista delle norme e della loro interpretazione. Non c’è ancora una road map chiara per uscire dal groviglio burocratico uscito dalla sentenza del Tar relativamente al Natale dei popoli ed ecco che arriva un’altra grana, potenzialmente fastidiosa. La Corte dei conti ha formalmente aperto un fascicolo sulle consulenze per i lavori di rifacimento di largo Santa Caterina. La magistratura contabile vuol vedere chiaro su un incarico esterno affidato per un intervento ritenuto non particolarmente impegnativo. E quindi vuol capire - questa sembra la cornice dell’attività dei magistrati, allo stato attuale - se quegli incarichi fossero davvero necessari o se al contrario la macchina amministrativa avesse la forza, le competenze e la possibilità di seguire il cantiere in modo diretto, facendo risparmiare soldi pubblici. Quanti? Per ora si quantifica l’esborso in 20.892 euro. Da qui la richiesta formale, notificata al dirigente comunale Luigi Campostrini, di un «invito a dedurre». Una richiesta, cioè, di spiegare i motivi dell’atto amministrativo. Meglio chiarirlo: l’apertura di un fascicolo non è di per sé la prova che per la procura della Corte dei Conti c’è senz’altro qualcosa che non va. Le delucidazioni che saranno inviate a breve potrebbero essere più che sufficienti a chiudere il caso ampiamente prima che diventi un giudizio. Ma ecco, diciamo che è qualcosa più che un atto dovuto. Con ogni probabilità il procedimento è frutto dell’esposto del consigliere d’opposizione Marco Zenatti, che sui lavori in via Fontana e Santa Caterina aveva presentato le sue considerazioni estremamente critiche, prendendosi la briga di analizzare voce per voce, soprattutto relativamente agli incarichi affidati ai professionisti. Per i lavori in questione il Comune ha affidato la progettazione ad un team di professionisti, spiegando in determina che gli uffici erano oberati da altri incarichi. Ora la Corte dei Conti vuol capire se, al netto delle dichiarazioni in determina, davvero palazzo Pretorio non ce l’avrebbe fatta, senza il contributo di professionisti esterni.