L'esercito dei baby runner: 307 di corsa con l'Us Quercia
Alcuni di loro attendevano l’evento dall’anno scorso, quando l’amore per la corsa tra schiuma e copertoni li aveva conquistati definitivamente. Alcuni erano alla loro prima esperienza, e sulla linea di partenza si sono presentati armati di buona volontà, coraggio e pure un pizzico di incoscienza. I baby runner che ieri pomeriggio hanno partecipato alla «Quercia baby run», comunque, hanno fatto tutti la loro bella figura. Per la soddisfazione dei tanti genitori che li hanno accompagnati, li hanno visti sfrecciare alla partenza e li hanno visto arrivare, magari un po’ più ammaccati e stanchi, di sicuro più bagnati di quando sono partiti. Ma altrettanto sicuramente, più soddisfatti. Perché anche nella versione baby, la gara richiede un certo sforzo fisico, oltre alla capacità di superare ostacoli complicati. Tutta la retorica del superare i propri limiti vale pure qui: i bambini e i ragazzi questo hanno fatto, in un percorso che era studiato dai volontari del Quercia Trentingrana appositamente per metterli alla prova, ma su difficoltà che fossero commisurate alla loro età e alle loro capacità. Il risultato è stato un divertimento generale. Anche perché pure i ragazzini l’hanno presa con lo stesso spirito degli adulti, il giorno prima. Tanti sono arrivati con travestimenti e maschere, per lo più ironici. Basti pensare che è andato per la maggiore il vestito da donzella per i maschietti. Perché pure la baby run serve per ridere, di se stessi prima che degli altri.
Alla fine, sono stati 307 i partecipanti. E pure sulla baby run si è vista quindi quella lieve flessione che già la strong aveva segnalato il giorno prima. Ma restano soddisfatti gli organizzatori, a partire dal patron del Quercia Carlo Giordani: «Sicuramente questi eventi hanno un ciclo, e evidentemente l’interesse è un po’ diminuito. Ma la giornata è stata una giornata di festa, i bambini si sono divertiti, i genitori pure. Nessuno si è fatto male, tutti hanno superato gli ostacoli. Alla premiazione era presente l’amministrazione comunale, segno dell’interesse per questa manifestazione». Dall’assessore Mario Bortot al collega Ivio Chiesa, dal sindaco Francesco Valduga al presidente di Agenzia per lo sport Ruggero Pozzer, nessuno ha snobbato la baby run. Anche perché era lo spirito ad essere piacevole. «La manifestazione è stata possibile grazie ai volontari - ricorda Giordani - tra una cosa e l’altra erano più di cento le persone». Perché l’evento resta piuttosto complesso. E per l’anno prossimo? «Noi dipendiamo da quel che si farà con la strong - osserva Giordani - se l’amministrazione vorrà noi continueremo. Anche se per noi, che abbiamo un sacco di altri impegni, è uno sforzo».