Ticket, mattinata di passione In coda per un'ora per pagare
Mattinata di passione ieri all’ospedale di Rovereto, dove verso le 10, per pagare il ticket, l’attesa durava abbondantemente più di un’ora, e c’era chi si trovava in fila con oltre 60 numeri davanti a sé.
Il bilancio finale parla di un paio di proteste formali presentate da altrettanti cittadini spazientiti e di un generale clima di esasperazione, sia tra le persone in attesa che tra i dipendenti della cooperativa che gestisce il servizio in appalto per l’Apss.
«Il fatto più grave - spiega all’Adige un addetto ai lavori del nosocomio lagarino - è che stamattina (ieri, ndr) non c’era in realtà un motivo particolare per le lunghe attese alle casse, con la fila che per mancanza di spazio usciva dalla sala delle casse. La situazione a Rovereto è sempre critica, ed oggi (ieri, ndr) era solo un po’ peggio del solito».
Le maggiori criticità nel reparto casse (che può contare un massimo di cinque sportelli, ieri tutti in esercizio) sono particolarmente sentite il martedì, quando si ripropone la concomitanza di numerose visite della mutua al mattino e degli appuntamenti ambulatoriali per la libera professione al pomeriggio.
«In più - si spiega all’Adige - l’Azienda sanitaria ha recentemente modificato le procedure di pagamento che deve seguire il personale delle casse, ed i programmi utilizzati sono molto lenti». Altra criticità sarebbe, a detta dello stesso personale delle casse, la richiesta di servizi plurimi. In pratica, capita frequentemente che le persone che si presentano allo sportello per pagare la prestazione medica «approfittino» del momento per fissare anche appuntamenti per visite successive.
Sarebbe irregolare, ma una volta alla cassa, spiegano le addette, non le si può certo mandare via dopo tutta la fila fatta. Bastano un paio di richieste simili in contemporanea e si «blocca» tutto, perché dai 2-3 minuti di gestione del «paziente» si passa a dieci e oltre. E così criticità si aggiunge a criticità.
E può capitare che saltino i nervi. Anche perché le persone in fila hanno nella gran maggioranza dei casi una visita medica fissata da lì a poco, e temono di perderla. E la raccomandazione di arrivare in ospedale almeno 15 minuti prima dell’orario dell’appuntamento spesso si rivela insufficiente.