Rovereto, brand deperiano per fidelizzare
Il Natale di Rovereto non è ancora imbastito ma c’è già chi pensa all’edizione 2019. È l’imprenditore Giorgio Brida, lanciatissimo nei souvenir personalizzati e nel turismo museale, che ha già predisposto un brand da spendere con il Comune il prossimo anno. «Per l’edizione 2019 ci saremo anche noi. - conferma Brida - Ho depositato all’ufficio brevetti il progetto Mercatini dell’Avvento Rovereto 2019 e a gennaio presenterò al sindaco Francesco Valduga un masterplan per l’avvenimento. Noi abbiamo vocazione turistica ed è ora è tempo che questa carta ce la giochiamo». E a dirlo, per capirci, è un privato non certo un ente pubblico. Prima di allora, però, c’è da lavorare sul turismo. A inizio novembre, non a caso, aprirà il primo negozio di souvenir «China free» elaborati ad hoc per Rovereto e la Vallagarina. Giorgio Brida, dopo la ristrutturazione del piano terra dell’ex comando dei vigili urbani in piazza del Podestà, offrirà ai turisti oggettistic «made in Italy» e tarata esclusivamente sulla città della Quercia ma non solo. «No, ci sarà la valorizzazione anche di Terragnolo e Trambileno, di San Colombano, dei musei. È ora di finirla con i ricordini tutti uguali prodotti in serie in Asia. Se vogliamo essere una realtà turistica dobbiamo puntare su un brand ben preciso che sia abbinato ad oggetti di valore e realizzati per consentire ad un visitatore di portarsi a casa un pezzo di Rovereto o dei suoi dintorni».
Il suo progetto punta sul brand Rovereto cultura e paesaggio e, per promuoversi, prende a prestito un genio come Fortunato Depero, artista simbolo della città della Quercia che la pubblicità ce l’aveva nel sangue e l’ha trasferita alla massa. «La promozione deve passare dal merchandising. E non solo Rovereto ma pure una bellezza unica nel suo genere che non è mai stata valorizzata: l’Eremo di San Colombano. Ci saranno magneti, poster e magliette con la chiesetta ma anche con le Piccole Dolomiti, altra eccellenza turistica snobbata».
Tutti i prodotti, confezionati in esclusiva per i musei (Mart, Casa Depero, Museo della guerra, Museo Civico), saranno venduti nei bookshop delle singole strutture ma pure al Muse e al Castello del Buonconsiglio a Trento. «La rete dei musei è indispensabile. In questo modo si colma un vuoto e si pensa ad un turismo che abbracci tutto il Trentino».