Rovereto, è scontro: Valduga rottama il presepe di Carollo
Il Capodanno a Rovereto è filato liscio. È stata una festa di piazza, come doveva essere, e l’installazione video-sonora annunciata da Agostino Carollo - che avrebbe inevitabilmente rovinato l’evento organizzato dalle categorie economiche - è stata cancellata. Tutto bene, quindi? Macché! Perché il Natale di Rovereto è, come si è ripetuto più volte, una telenovela e come tale avrà un finale alle calende greche.
Perché al di là del veglione collettivo di San Silvestro, ad animare ancora una volta il dibattito è stato, manco a dirlo, il presepe. Anzi, l’opera artistica di Ghost piazzata sopra il fontanone di piazza Rosmini. I manichini ritraenti la Natività - che per una settimana sono stati alla mercé dei vandali con composizioni offensive e blasfeme fino ad arrivare alla distruzione - sono stati rimossi, insieme alla culla e al bambinello. Un’azione di forza del Comune per liberare la pedana e consentire a Radio 80 di installare la propria postazione per il Capodanno.
Palazzo Pretorio, in verità, aveva chiesto ad Agostino Carollo di spostare il suo presepe più vicino all’albero ma ha ricevuto, manco a dirlo, il classico due di picche.
Che fare, dunque? Rimozione coatta, per buona pace del dj e delle sue creazioni. È stato lo stesso sindaco Francesco Valduga ad ordinare lo sgombero del presepio carolliano per motivi di decoro e pure di viabilità. Già, proprio di circolazione stradale visto che i pezzi di manichino, non certo per colpa dell’autore, a più riprese sono stati disseminati lungo corso Rosmini. Se a questo si aggiungono le centinaia di lamentele per la sola presenza di «Nativity2018» la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata in realtà un acquazzone. Per questo il primo cittadino ha ordinato «la rimozione dell’installazione collocata sul plateatico della fontana di piazza Rosmini dal titolo “Nativity 2018 x FestivalNatale”, che attualmente arreca grave pregiudizio al decoro e alla viabilità urbana, dando mandato al cantiere comunale di provvedere conservando quello che resta dell’installazione con la dovuta cura presso i magazzini comunali a disposizione del titolare a decorre dal 2 gennaio 2019».
Il blitz, se così si può chiamare, è scattato l’ultimo giorno dell’anno. Dettato dall’esasperazione, oltre che dalla necessità di liberare lo spazio per la festa serale. Il sindaco, d’altro canto, nell’ordinanza ricorda di aver «preso atto che l’organizzatore, pur avendo adottato alcuni minimi accorgimenti di sicurezza, non è nelle condizioni di garantire l’incolumità dell’installazione».
Non solo, c’è pure da tutelare il decoro della città e la task force della polizia locale deputata all’uopo sarà attiva solo da febbraio. Ma Valduga non poteva tacere. Tant’è che ha «ravvisato come l’immagine che si presenta al cittadino e ai turisti in caso di danneggiamento si configuri a pregiudizio del decoro e della viabilità urbana considerato, inoltre, che alcuni elementi dell’installazione sono stati abbandonati nell’ambito della piazza e sulle aree aperte alla viabilità ordinaria e al transito dei pedoni». Troppo, insomma, per chiudere un occhio. Conseguenza: rimozione totale.
Tutto a posto? No, perché Agostino Carollo ha preferito allentare la presa. Anzi, ha fatto un passo indietro ma solo per prendere la rincorsa. Tant’è che ha già chiesto il risarcimento danni al Comune, in una tenzone che promette di arrivare fino a Pasqua. Il titolare di Everness contesta ancora l’assegnazione del Capodanno all’Unione commercio e turismo, Confesercenti, Artigiani e Cna. O, meglio, punta il dito sui 14 mila euro di contributi pubblici per l’organizzazione dell’evento. Ed ora, per iscritto, Ago annuncia all’amministrazione che «è mia intenzione proporre ricorso giurisidizionale per ottenere il risarcimento dei danni (tuttora in via di quantificazione), spese legali e altre spese. Si invita il Comune di Rovereto a procedere in autotutela annullando la selezione e a proporre adeguato risarcimento dei danni entro il giorno 7 gennaio 2019».