Valdastico a Rovereto Sud Rossi: «Un favore al Veneto»
«La Valdastico che esce a Rovereto Sud non ha alcuna utilità per il Trentino ma soddisfa solo le esigenze del Veneto». Parole dure quelle dell’ex governatore della Provincia di Trento Ugo Rossi che rivendica: «Il progetto che avevamo elaborato di concerto con il Ministero dei trasporti, l’Autostrada Serenissima e confrontandoci con la Regione Veneto, dava tutte risposte positive ed era al servizio del nostro territorio. Era già in dirittura d’arrivo, mentre ora siamo davanti ad una decisione incomprensibile: Fugatti si sta impuntando su una scelta che non ha alcun senso».
Al centro del contendere la prosecuzione dell’A31, autostrada della Valdastico che dal Vicentino porta a Piovene Rocchette. Da lì per connettersi alla Autobrennero sono stati individuati sei tracciati, oguno con le sue criticità e tutti contestati dagli ambientalisti e da una sempre più nutrita schiera di sindaci. Poco dopo l’elezione a presidente della giunta provinciale, il leghista Maurizio Fugatti aveva dichiarato la sua volontà di andare avanti con i lavori preferendo l’uscita a Rovereto Sud (T5), cosa che però aveva sollevato parecchie opinioni contrarie per tutta una serie di motivi, non ultima la fragilità dei territori montani tra Trambileno, Vallarsa e la valle della Posina.
Ugo Rossi, già presidente della giunta provinciale dal 2013 al 2018, interviene dunque su questo tema e difende la scelta fatta a suo tempo di prediligere il tracciato che arriva al casello di Trento Sud. «Noi - spiega - non siamo contro la costruzione di strade a prescindere, non abbiamo un’impostazione ideologica, ma abbiamo sempre cercato di trasformare le perplessità in opportunità. Siamo partiti da una situazione di chiusura totale voluta da Dellai per giungere ad un pacchetto di decisioni che riuscivano a conciliare le diverse esigenze». Quali sono le prerogative, è presto detto: «Uno, alleggerimento della Valsugana nel tratto Laghi - Trento Nord con riduzione della pressione veicolare di circa 10mila veicoli; due, limitazione dell’aumento del traffico pesante in ingresso nel territorio trentino sulla Valsugana all’altezza di Grigno; tre, elettrificazione e rettifica della Ferrovia della Valsugana», spiega Rossi.
Il ragionamento dell’ex governatore è semplice: «Se noi costringiamo il traffico pesante a deviare sulla Valdastico mantenuta gratuita, non solo andiamo incontro alle esigenze del Veneto, ma in più alleggeriamo il traffico della Valsugana, che è una nostra priorità». «Si vede anche dalla cartina geografica - aggiunge - che è di sicuro il tracciato più breve e più comodo: passa vicino al lago di Caldonazzo e poi raggiunge Trento Sud. Da lì grazie ad un rafforzamento della tangenziale, le merci possono arrivare all’interporto dove possono essere caricate sui treni diretti a Nord. C’è tutto un discorso coerente di sviluppo, su cui poter fare affidamento».
Alle obiezioni sul fatto che anche questo tracciato va ad impattare sull’ambiente, ed anzi in zone vocate al turismo come il lago di Caldonazzo, Rossi risponde che «comunque già adesso sulla Valsugana che costeggia il lago vi è un enorme traffico di mezzi pesanti» e che comunque «il tracciato sarebbe in galleria e ci sarebbe solo una bretella in zona Lochere». Questi aspetti erano già sul piatto del Comitato paritetico tra Trentino, Veneto, Mit e Serenissima ancora nel 2015, per essere poi ripresi dal Gruppo tecnico di coordinamento dello scorso anno.
Secondo Rossi, tanti sono i pregi dello sbocco a Trento Sud, quanti sono i difetti dell’uscita a Rovereto Nord: «Non serve a collegare l’area produttiva di Rovereto al Veneto perché la Città della Quercia è già a poca distanza dal quadrante di Verona, non porta turisti verso l’Alto Garda perchè c’è già la A22, non serve a portare le merci venete a nord, non serve a promuovere il Basso Trentino: in sintesi non ha alcun senso». E anche la scelta di rafforzare la Ss47, annunciata da Fugatti, non piace a Rossi: «In questo modo si fanno due autostrade, una a nord e una a sud, solo per fare i comodi dei nostri vicini».
In conclusione, secondo l’ex governatore, la Valdastico s’ha da fare, e va fatta con uscita a Trento sud: «In questo modo non roviniamo le valli e rendiamo possibile soddisfare il Veneto senza piegarci alle sue esigenze, risolvendo nel contempo il problema del traffico in Valsugana». E per ribadire questo punto di vista, Ugo Rossi a breve terrà a Rovereto un incontro con i cittadini proprio per andare nel dettaglio della questione.