Bruciata la porta del Tribunale di Rovereto
Incendio stanotte intorno alle 2,30 a una porta secondaria del Tribunale di Roivereto in corso Rosmini. Si tratta sicuramente di un attentato, il fuoco è stato appiccato con modalità analoghe di altri attacchi nella città della Quercia.
Sono immediatamente intervenuti sul posto sono intervenutii Viugili del Fuoco volontari e i Carabinieri della città della Quercia. I militari indagano per risalire agli autori del gesto: è il secondo incendio doloso in un mese dopo il fuoco appiuccato alla chiesa di San Rocco, mentre la settimana scorsa era stata distrutta la vetriona di una banca.
Sul lato di via Savioli, una scritta che equivale a una rivendicazione: slogan anarchici tracciati con lo spray, in favore dei detenuti.
«Stiamo assistendo ad una preoccupante escalation di atti vili ed intimidatori che colpiscono le istituzioni della nostra terra. Atti che condanniamo con fermezza». Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, sull’attentato incendiario che questa notte ha danneggiato la porta laterale del Tribunale di Rovereto.
«Auspichiamo che gli autori dell’attentato possano essere scoperti e condannati e al riguardo abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine, alle quali ribadiamo tutto il nostro supporto. Nel contempo - aggiunge Fugatti - rilanciamo il nostro impegno per cercare, tutti insieme, di collaborare per risolvere pacificamente tali tensioni tramite l’unico sistema possibile che è quello del confronto democratico».
«Si tratta dell’ennesimo atto proditorio rivolto alle istituzioni che nel nostro Trentino garantiscono con impegno ordine, sicurezza, rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri di tutti». Così il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder.
Kaswalder esprime «totale solidarietà al presidente del Tribunale, Giulio Adilardi, ai suoi colleghi magistrati e a tutto il personale dell’ufficio giudiziario, che notoriamente si distingue per efficienza e celerità a livello nazionale.
L’auspicio espresso a nome dell’intera assemblea legislativa provinciale è che vengano individuati e puniti i responsabili di questa strategia, che appare fuori dal tempo, priva di ogni prospettiva e lesiva dei più elementari principi di democrazia».
FOTO GIANNI CAVAGNA