L'installazione interattiva del Museo distrutta da un turista incauto che ha voluto metterci mano
Un turista di mezza età ha voluto metterci mano, nonostante ci sia chiaramente scritto di «non toccare». Così l’installazione interattiva elettrnica del Museo della Città a Palazzo Sichardt è andata in tilt.
È successo l’altro giorno dove un turista, un visitatore di mezza età, stava ammirando la sala dedicata al maestro Riccardo Zandonai e, incurante dei cartelli con la scritta a caratteri cubitali «non toccare», ha pensato bene di armeggiare con l’installazione digitale decretando la sua fine.
All’inizio si è pensato al vandalo ma poi si è capito che il danno - parliamo di 2.072,78 euro - era figlio della curiosità. Che, come si dice, uccide i gatti ma in questo caso pure le opere d’arte.
Alla Fondazione Museo Civico, non c’ stato altro da fare che chiudere temporaneamente il sito riservato a Zandonai e chiedere al Comune un tempestivo intervento per riparare il danno. A palazzo Pretorio hanno risposto presente ed hanno contattato la ditta Relab di Reggio Emilia, la stessa che, qualche mese fa, aveva installato la piattaforma di maggior pregio inserita nelle sale del Museo della Città. Un marchingegno che permette la visualizzazione di un ologramma che riproduce l’immagine e la fisionomia del compositore posizionato accanto ad uno dei pianoforti del maestro.
«Purtroppo è successo e non ci aspettavamo di certo che accadesse una cosa simile. - allarga le braccia la direttrice del Museo Civico Alessandra Cattoi - Un visitatore ha toccato l’installazione, che è delicatissima, e ha rovinato i pixel. E pensare che c’è tanto di cartello con scritto di non toccare».
Urto involontario? Giammai! «No, si è avvicinato per capire come funziona il meccanismo e ci ha messo sopra le mani».