C'è chi lucra sull'emergenza: aumentano le truffe e il ricorso ai cartomanti

di Chiara Zomer

In situazioni complicate - e una quarantena generale per pandemia fa parte della categoria - la maggior parte delle persone dà il meglio di sé. Non si contano, in queste settimane, le iniziative a sostegno di chi non può uscire di casa o di chi non ha i soldi per fare la spesa. Insomma, ci si aiuta. Ma c’è pure chi riesce a dare il peggio, approfittando di momenti in cui gli altri si possono sentire fragili. Sono i soliti furbi, quelli che ci provano, a guadagnare qualcosa imbrogliando gli altri. E a volte ci riescono. Ne sanno qualcosa allo sportello antitruffa Adisa: la sede di via Campagnole è chiusa al pubblico, ma lo sportello è pienamente operativo. Perché purtroppo il mondo può pure fermarsi per colpa di un virus, ma i raggiri non si fermano. I più gettonati di questo momento? Gli stipendi non pagati. E le cartomanti che spennano i clienti.

Dal punto di vista numerico, sono ormai cinque i casi formalmente presi in mano da Adisa, «ma segnalazioni ce ne sono arrivate anche più numerose», osserva l’avvocato Gloria Canestrini, che segue per Adisa i casi in questione.
Si tratta di contratti a termine, che sono in scadenza. Mancano da saldare magari un paio di stipendi, e ai lavoratori viene detto che non verranno pagati, perché tutti i pagamenti delle aziende sono stati sospesi. Ovviamente non è così. Il riferimento è sì ad un provvedimento, a firma del presidente del Consiglio, che vuol agevolare le imprese, e che ha sospeso tutte le scadenze. Ma si intendono le bollette, l’Imis, qualche imposta. Insomma, quel che è nella disponibilità dello Stato, e che si è deciso di congelare in queste settimane, in cui le imprese sono chiuse e non possono lavorare, quindi non possono avere nemmeno fatturato. Ma è evidente che questo non riguarda le retribuzioni dei lavoratori: «Anzi - osserva l’avvocato Canestrini - gli stipendi non solo non sono previsti dalle norme, tra le voci che si possono sospendere, ma è espressamente previsto che non vengano posticipati».
Insomma: i lavoratori si pagano. Non si può approfittare del Coronavirus per lasciarli senza salario, e quindi senza possibilità di pagarsi l’affitto.
Ma qualche impresa ci prova: già cinque lettere sono state inviate, dall’ufficio Adisa, in cui si chiede all’azienda recalcitrante di pagare quanto dovuto.

Purtroppo però non c’è solo questo. Perché in giorni in cui molti sono obbligati a rimanere chiusi in casa, magari in uno stato di comprensibile preoccupazione, c’è chi se ne approfitta davvero, con raggiri odiosi. Su tutti, chi vende servizi di cartomanzia: «Ci sono persone che hanno perso anche 30mila euro», spiegano all’associazione Adisa. A sedicenti cartomanti chiedono di tutto: come andrà il colloquio di lavoro, come si svilupperà una storia d’amore travagliata, quanto tempo dovremo restare a casa prima che quest’emergenza finisca. E poi chiedono soldi. «È anche difficile agire, perché mandano fatture indicando corrispettivi per servizi di altro genere - spiegano in Adisa - perché naturalmente non possono scrivere cartomanzia».
Ma il risultato è il medesimo: fanno sparire magicamente i soldi dei clienti.

Se queste sono le due emergenze di queste settimane, rimangono sul tavolo i problemi di sempre, tra telefonia, utenze e bollette, acquisto auto.
Nonostante la quarantena, c’è gente che ha bisogno di consulenze: «Per questo abbiamo messo sulla pagina facebook dell’associazione alcune lettere da usare in differenti casi - spiega l’avvocato Canestrini - e poiché i termini giudiziari sono stati sospesi ma gli altri no, noi siamo a disposizione, attraverso la mail. Chi ha bisogno ci scriva». L’indirizzo è adisa@adisainfo.it.

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