Virus, corsa alle vitamine E con l’effetto “fake news” integratori esauriti
È probabile che sia già capitato a diversi roveretani di sentire gli effetti collaterali, dalle improvvise vampate di calore al fiato corto, dovuti all’assunzione esagerata di vitamine C e D. Perché la fake-news circa l’efficacia delle vitamine nel contrastare il contagio del Coronavirus ha avuto evidentemente successo anche nella Città della Quercia. Lo raccontano gli stessi farmacisti cittadini: gli integratori di vitamine C e D sono stati acquistati in dose massicce, tanto da esaurire i magazzini di diversi rivenditori.
Come ogni altro aspetto dell’economia, anche le dinamiche di spesa nelle farmacie sono state profondamente modificate dalla crisi Covid. Alta, ancora oggi, rimane la richiesta di guanti ed alcol per disinfettare le mani, in netta diminuzione invece quella delle mascherine, dopo il boom delle settimane scorse. Pollice verso, invece, per i consumi di creme cosmetiche e di solari, miseramente crollati.
Questo è il bilancio delle ultime otto settimane che presentano all’unisono i titolari delle farmacie Thaler, Santoni, Barbacovi e di quella comunale di viale Trento: «Oggi è di fatto impossibile trovare sul mercato certi integratori. Si sono esaurite le scorte. Abbiamo dovuto fronteggiare una richiesta eccezionale di integratori. In modo particolare, per le vitamine C e D la domanda è ancora consistente. Ma viene soddisfatta con generici, vista l’irreperibilità di certe marche, persino a livello nazionale. Non si può parlare di corsa all’accaparramento. Ma il picco di vendite non ha precedenti. In poco più di un mese si è raggiunto il consumo di un intero anno».
A conti fatti, i clienti delle farmacie roveretane nelle ultime settimane hanno dato vita a delle “ondate”. In una prima fase, c’è stata la corsa all’acquisto della mascherina, che prima della distribuzione organizzata dalla Provincia era venduta a 2,50 euro la confezione. In un secondo momento, dopo il periodo pasquale, è stata la volta dei guanti, la cui richiesta è rimasta costante. Così come sempre alta è la richiesta di gel igienizzanti e alcol, che ha messo un po’ in affanno le farmacie. Ma a farla da leone è stata la vendita degli integratori, che non ha subito flessioni dall’inizio dell’emergenza.
Spiega il dottor Giorgio Santoni, dell’omonima farmacia di Borgo Sacco: «Non c’è dubbio che le vitamine siano un supporto per il sistema immunitario. Ma importante è anche lo stile di vita. L’efficacia antivirus della vitamina C non è confermata da alcuno studio scientifico».
In effetti, non c’è chi non abbia sentito negli ultimi due mesi le più bislacche leggende su presunti farmaci, o nutrienti vitaminici, in grado di rendere immuni dal contagio. Soprattutto i social sono stati responsabili della moltiplicazione delle credulità popolari. Si è passati dai farmaci come l’Avigan, proposto da sedicenti medici come antidoto al Covid 19, a rimedi più accessibili come l’estratto di cipolle o la spremuta d’arance.
Persino, si è diffuso sulla rete, l’invito a ingerire fino a tre grammi al giorno di vitamina C, anche in pillola, come misura di prevenzione.
Poi, è stata la volta dei cultori della medicina naturale, che hanno esaltato le proprietà curative e risolutive di spezie e oli essenziali. Dall’aglio, allo zenzero, fino al più sofisticato tea tree oil, tutti sono dotati di proprietà antimicrobiche, antiossidanti e immunomodulanti. Ma, con l’emergenza pandemica, poco hanno a che fare. Concludono i farmacisti: «Abbiamo avuto vendite più elevate anche di echinacea, rosa canina e prodotti di tipo omeopatico per gli stati influenzali. Tutto sommato, questi acquisti hanno compensato la mancata vendita di creme di bellezza e solari».