Ferito dal pitbull: dopo il danno la beffa
Un pitbull aveva azzannato il suo cane, un Jack Russell di piccola taglia, e lo aveva ferito ad una mano mentre cercava di salvarlo da quel morso rabbioso. Dopo quel che è accaduto lo scorso 5 gennaio in via Fontana, il valdostano Luca Gagliardi aveva sporto denuncia ai carabinieri che erano riusciti ad identificare la proprietaria del cane, fuggita in auto insieme ad un’altra persona. Ma a nulla è valso il lavoro d’indagine dei militari, perché nei giorni scorsi l’uomo ha ricevuto una lettera dal tribunale di Rovereto che gli notificato l’archiviazione del caso. Nonostante i testimoni e la targa della vettura su cui la coppia è fuggita, secondo il giudice «le indagini svolte non hanno consentito di individuare il responsabile del reato di lesioni colpose da morso di cane».
Per l’imprenditore della Valle d’Aosta, che ha vissuto e lavorato due mesi in città assieme alla compagna per il mercatino di Natale, oltre al danno subìto si potrebbe parlare anche di “beffa” per questa decisione del tribunale. «Non è una questione di risarcimento - precisa Luca Gagliardi raccontando la sua storia - tutto sommato è andata anche bene a me ed al mio cane, ma sono rimasto deluso dall’archiviazione perché il mio intento era quello di segnalare la pericolosità di questo cane. Poteva finire peggio se al mio posto ci fosse stato un bambino o se non mi avessero aiutato altri tre uomini a staccare il pit-bull dal mio cane». Quelle tre persone che sono accorse in suo aiuto sono state provvidenziali. «Mentre la proprietaria del cane e l’altra persona con cui è fuggita in auto non ci hanno soccorso, anzi».
Il fatto è accaduto in via Fontana, dove l’uomo stava attraversando la strada con il suo cane. Un’auto si è fermata per farlo passare e da quella dietro si è aperta la portiera del passeggero, ma prima ancora della ragazza che probabilmente aveva intenzione di scendere in quel punto è uscito correndo un cane. Il pit-bull in questione. «Ha puntato dritto al mio cane, evitando una coppia che era prima di noi, e l’ha azzannato» ricorda Luca Gagliardi.
«Vedendo quel cane di 50 chili venire contro di noi ho istintivamente messo la mano per proteggere il mio cane. Lui l’ha morso, sembrava un leone che scuote l’animale che ha scelto come preda. Tra il mio dito, che mi ha trapassato con un dente bucandomi l’unghia, e il collare fortunatamente non è riuscito a ferire in profondità il mio cane che però aveva una ferita dal collo fino alla fine della pancia».
Poi Gagliardi ricorda il grande aiuto di chi lo ha soccorso: «C’erano tre uomini lì intorno e sono accorsi subito ad aiutarmi. Per terra, sulle piastre chiare, c’era sangue ovunque. Hanno cercato insieme a me di aprire la bocca del pit-bull e finalmente uno ci è riuscito mettendogli due dita nel naso in modo che aprisse la bocca e lasciasse la presa». Così è stato, mentre la ragazza con il cane fuggiva su un’auto guidata da un’uomo.
«Io non ho visto e non ho potuto riconoscere chi era alla guida. Ma una delle persone che poi ha anche testimoniato l’accaduto ai carabinieri di Rovereto, dove ho sporto denuncia due giorni dopo, aveva fotografato l’auto e la targa». I militari hanno fatto il resto, identificando cane, la titolare dell’auto e il ragazzo che ce l’aveva in prestito proprio nei giorni in cui è accaduto il fatto. Ma per la procura non è abbastaza, il fatto è archiviato.
Sotto il Jack Russell ferito