Rovereto: Fugatti propone di interrare la ferrovia, l’ironia del sindaco Valduga
La città ha investito sul sottopasso sotto la stazione da via Zeni, progetto approvato dalla Provincia tre anni fa, e adesso la giunta di Trento mette nel Recovery i binari sotterranei
ROVERETO. «Sul progetto proposto dalla Provincia dell'interramento della ferrovia, che farebbe saltare la nostra progettualità su piazzale Orsi, ancora non capisco né ci vedo chiaro. Fugatti qualche giorno fa ha detto che aprirà un tavolo tecnico per una migliore condivisione. A quest'ultima promessa vogliamo credere moltissimo. Non solo, a questo punto si dovrebbe anche interrare la statale».
Così, durante la diretta streaming dell'altra sera sul futuro di piazzale Orsi, il sindaco Francesco Valduga, non senza far uso di una certa ironia, ha commentato il progetto della Provincia che vorrebbe, usando i fondi del Recovery Fund, nel piano di ripresa economica, interrare la ferrovia.
L'occasione della serata è stata fornita dalla volontà di tornare a riflettere, come è stato detto, sulla visione di «una nuova città basata sul concetto di mobilità e permeabilità fra est e ovest». Allo stesso tempo la discussione fra tecnici (l'architetto Sandro Aita e l'ingegn
ere Stefano Kiniger) ed esponenti della giunta (vicesindaco Giulia Robol e gli assessori alla Cultura Micol Cossali, all'Urbanistica Andrea Miniucchi e ai Lavori pubblici Carlo Plotegher) ha fatto emergere in modo chiaro che la giunta Valduga legge il progetto di una stazione ferroviaria sotterranea come «in stridente contrasto» con quello della ciclo-pedonale che, passando sotto il piazzale Orsi, sboccherebbe su via Zeni.
Sotto quest'ultimo aspetto, la realizzazione del progetto definitivo del sottopasso della stazione dei treni, fra l'altro approvato ormai tre anni or sono proprio dalla Provincia, ha per la Giunta Valduga un valore, si direbbe, irrinunciabile. Poiché sarebbe il primo tassello del futuro centro di scambio intermodale fra treni, auto e corriere, in grado di collegare Corso Rosmini, imboccando una rampa di ingresso coperta collocata all'altezza del giardinetto di piazzale Orsi, per sbucare in bici, o a piedi, su via Zeni in pochi minuti.
«Non so se si possa parlare di rinascimento urbano o di rigenerazione urbana - ha osservato Miniucchi -. Ma il prolungamento del passaggio ferroviario, quasi completato da Rfi, porta con sé già un'accelerazione dei processi di crescita. Inoltre rafforza la qualità dello spazio pubblico come si vede dal progetto dell'autostazione delle corriere concepito da Sandro Aita. Però è necessario che non ci siano altri progetti in contrasto. Non si può rimettere tutto in discussione all'infinito».
«La città cresce in modo continuo se si seguono delle direzioni precise - ha confermato Robol -. L'idea di una stazione bifronte è un tema che interessa Rovereto da tempo. È un obiettivo comune rendere il tracciato ferroviario permeabile, consentendo l'attraversamento della città da est a ovest». «Non è neppure una questione di risorse - ha concluso il sindaco - ma di metodo. Quello da noi seguito si basa sulla promozione della intermodalità del trasporto pubblico, sviluppando un'analisi multicriteriale. Il metodo è quello che permette di confrontarsi con altre grandi progettualità sul territorio».