Canestrini: «Il sindaco deve andarsene». Ma in aula Valduga replica alle accuse
L'esponente di Rinascita Rovereto tuona contro il primo cittadino e denuncia il danno di immagine causato dalla condanna della giunta e una manciata di dirigenti da parte della Corte dei conti
ROVERETO. Gloria Canestrini di Rinascita Rovereto, come si dice in gergo, la «tocca piano».
La condanna della giunta Valduga e una manciata di dirigenti da parte della corte dei conti (con dolo contestato al sindaco, all’ex capo del personale Mauro Viesi e all’ex segretario comunale Giuseppe Di Giorgio) è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tanto da portare in consiglio una domanda di attualità in cui contesta al primo cittadino il danno di immagine e gli chiede di scusarsi con la città.
In caso contrario ecco la richiesta di andarsene, di dimettersi, di liberare lo scranno più prestigioso di palazzo Pretorio. E se non lo fa? «Mi dimetto io perché mi sentirei a disagio a stare in un’aula dove non viene rispettata la legalità». La battaglia, insomma, è partita.
In aula, però, ieri sera il sindaco ha spiegato le sue ragioni e di dimissioni non si è parlato. Non sono nemmeno state chieste.
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