Il cedro secolare finisce in tribunale: causa al Comune di Rovereto
Il condominio vicino a palazzo Betta Grillo contesta i danni causati dai rami, ma soprattutto dai ghiri ospitati dalla pianta
ROVERETO. Il verde urbano piace, rallegra, pulisce l'aria ma può anche diventare un nemico. Specie se si tratta di un bellissimo esemplare di cedro libanese secolare - per altro ospitato in un altrettanto splendido giardino di un gioiello architettonico - che potrebbe danneggiare il condominio vicino.
La vicenda può apparire paradossale ma è quanto è capitato in via Santa Maria dove l'amministratore di un edificio attiguo a palazzo Betta Grillo si è lamentato per il fastidio oneroso prodotto alla casa dalla pianta. E ha trascinato il Comune in tribunale, davanti al presidente Giulio Adilardi. Il conto dei danni, per ora, non è ancora stata formulato ma la causa civile, di fatto, si è aperta. Con la richiesta al giudice di incaricare un perito per accertare se il tetto rovinato sia colpa proprio del nobile cedro.
Tanto più che il «dirimpettaio» (ancorché in muratura) contesta all'albero di ospitare della «fauna» perniciosa come ghiri, piccioni e processionaria. Animali che provocano danni e il tetto della struttura sovrastata dalla pianta dello storico palazzo lo dimostrerebbe.
Se non siamo ancora all'atto di citazione con tanto di richiesta di ristoro del deterioramento della copertura poco ci manca. Per ora, come detto, si insiste con il tribunale per un incarico super partes ad un esperto «terzo» in modo da mettere nero su bianco se gli animaletti del cedro libanese e i suoi stessi rami siano responsabili di eventuali lesioni al condominio. Poi, chiaramente, si tenterà la conciliazione ed eventualmente si discuterà la causa a palazzo di giustizia.Il caso del cedro secolare «importuno» passerà dunque dal tribunale.
Il condominio, d'altro canto, ha notificato al Comune l'atto di accertamento tecnico preventivo con cui chiede al presidente Adilardi di nominare un consulente tecnico «per accertare la presenza dei danni con particolare riferimento alla copertura dell'edificio, oltre che alle parti di proprietà esclusiva, asseritamente provocati dalla citata conifera e causati dal percolamento di resine, dall'occlusione dei pluviali dovuta alle foglie, dalla nidificazione di ghiri e processionaria alla presenza di piccioni».
Un paio di giorni fa il servizio sostenibilità e qualità del vivere urbano di palazzo Pretorio ha ritenuto opportuno resistere al ricorso evidenziando i diversi interventi conservativi e manutentivi operati sullo storico esemplare arboreo anche a seguito di specifiche relazioni agronomiche commissionate in proposito, reputando nella sostanza non fondate le richieste di danni avanzate nei confronti dell'amministrazione comunale. Che, comunque, ha affidato la questione alla compagnia assicurativa Unipolsai. Il primo passo, come detto, sarà l'udienza imminente (è stata fissata al 20 aprile) davanti al giudice per capire se davvero ci sarà una consulenza tecnica o se basteranno le relazioni municipali.
Che, per altro, in merito ai ghiri ed altre bestiole puntato il dito contro il bosco sul retro di palazzo Betta Grillo, il vanto di Santa Maria ma, evidentemente, con ospiti per qualcuno indesiderati. Come, appunto, il secolare cedro che tende i suoi rami sull'altrui proprietà creando disagio.