Blitz anarchico a Rovereto: picconate alle vetrine di banche e negozi, gravi danni
E’ successo la notte scorsa, colpiti alcuni istituti di credito e il negozio dei bitcoin, unica «firma» la scritta per la liberazione di «compagni» detenuti
ROVERETO. Gli anarchici sono tornati a riprendersi la notte e la città. Un percorso breve, per carità, ma che non è stata certo una gita turistica in centro storico. Perché tra via Stoppani e via Rialto - passando per via Mazzini e piazza delle Oche - gli antagonisti, poco dopo le due, hanno preso a picconate le vetrate di due banche, un negozio di abbigliamento e, incredibile ma vero, il Bitcoinvalley.
Il raid, come al solito, lancia messaggi per i compagni in carcere o ai domiciliari. Stavolta, però, l'unica scritta è per Juan, Alfredo ed Anna, arrestati un paio d'anni fa. Il modus operandi, come al solito, è lo stesso: vetrine infrante e una traccia di vernice tanto per far capire che esistono.
Il risultato? Non c'è anche se la polizia ha acquisito le immagini delle telecamere per dare un volto e un nome ai vandali. La scorribanda notturna, come detto, è rimasta circoscritta al cuore dell'urbe. E i colpi di piccone sono iniziati nei pressi di corso Rosmini - contro il Credit Agricole, che ha acquisito recentemente il Credito Valtellinese - dove è stata lasciata l'unica scritta: «Juan Alfredo Anna liberi».I picconatori, poi, hanno raggiunto la Benetton di via Mazzini, colpendola ovviamente, e quindi si sono diretti in piazza del Nettuno (o delle Oche che dir si voglia) per scagliare mazzate contro Banca Intesa San Paolo, l'ex Btb. Qui hanno colpito le vetrine ma perfino l'ingresso.
L'ultimo step, per dirla con gli inglesi, è quello più «divertente»: colpi secchi contro le vetrate del negozio di Bitcoin.«Questa azione proprio non la capiamo. - spiegano Marco Amadori e Nicola Vaccari - Noi siamo contro l'euro per definizione e quindi che senso ha? Forse hanno scambiato la "B" di Bitcoin per banca o bancomat. Anziché rompere i vetri, che tanto dentro non c'è nulla da rubare, possono venire da noi e spieghiamo loro come diventare anarchici 2.0».
Già, perché la valuta virtuale è proprio l'antitesi della moneta unica europea. Pensare ad un attacco, ancorché rozzo, contro l'«anti-banca», dunque, è quantomeno strano. Tantopiù che di questi soldi virtuali si discute da anni. Moneta farlocca o futuro? I Bitcoin, in altre parole, tengono banco tra la gente ma soprattutto tra gli esperti di economia. Perché stanno mettendo in crisi il conio tradizionale anche se i dubbi sulla sostenibilità sono sempre tanti. Rovereto, però, è stata la prima città italiana a sposare il nuovo credo da portafoglio internauta e i negozi che accettano i pagamenti online sono sempre di più. Per le forze dell'ordine l'assalto non sarebbe poi così strano: «La moneta virtuale è l'espressione più forte dei poteri forti».