Centro fibrosi cistica dell'ospedale di Rovereto: il grazie ai donatori
Locali rinnovati e due importanti donazioni di macchinari grazie alla generosità di cittadini, associazioni ed enti privati
ROVERETO. Separazione dei percorsi e locali accoglienti e funzionali, ecco la nuova area dedicata al Centro di supporto provinciale per la cura della fibrosi cistica che fa capo all’Unità operativa di pediatria dell’ospedale di Rovereto. Oggi. lunedì 24 ottobre, la consegna ufficiale degli spazi alla presenza dell’assessore alla Salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, dei vertici della sanità trentina e dei volontari delle associazioni che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera.
Un’occasione per ringraziare l’Associazione fibrosi cistica e la Lega italiana fibrosi cistica del Trentino per le donazioni effettuate che, anno dopo anno, hanno permesso la realizzazione di importanti progetti a favore del Centro di Rovereto.
Nato nel 2007, il Centro di supporto provinciale per la cura della fibrosi cistica ha sede nell’Unità operativa di pediatria dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto e rappresenta il punto di riferimento per i circa 70 pazienti affetti da questa patologia.
L’intervento di ristrutturazione degli spazi, curato dal Dipartimento infrastrutture di Apss, ha permesso di ricavare al 6° piano dell’ospedale quattro ambulatori nei due locali dell’ex-nido non più utilizzati e di realizzare, al posto dell’ambulatorio e dello studio del direttore del reparto, una grande stanza da adibire a studio e sala riunioni. L’importo dei lavori e degli arredi è stato in parte coperto dalle donazioni dell’Associazione trentina fibrosi cistica e Lega italiana fibrosi cistica del Trentino.
Ugo Pradal, direttore dell’Unità operativa di pediatria, ha sottolineato: «È con grande soddisfazione che presentiamo oggi i quattro nuovi ambulatori dedicati ai pazienti affetti da fibrosi cistica che permetteranno di non mescolare i percorsi di ricovero con quelli ambulatoriali. Importante, in questi anni è stata la partecipazione attiva delle associazioni dei pazienti e loro familiari – l’Associazione trentina fibrosi cistica e la Lega italiana fibrosi cistica del Trentino – che hanno sempre supportato la Pediatria in progettualità condivise e con importanti donazioni. Per questo oggi colgo l’occasione per ringraziarle per la collaborazione e il sostegno che ci hanno sempre dato, non solo per la donazione a copertura dei lavori di ristrutturazione, ma anche per il contributo all’acquisto del pletismografo e del sistema di monitoraggio non invasivo dei gas ematici».
La parola è poi passata Bruna Cainelli Pelz e Angela Trenti, rispettivamente le presidenti della Associazione trentina fibrosi cistica e della Lega italiana fibrosi cistica del Trentino. «La nostra mission, – ha evidenziato Bruna Cainelli Pelz – oltre che dare supporto ai pazienti e alle loro famiglie, è anche essere a fianco del Centro fibrosi cistica, cosa che abbiamo fatto fin dalla sua istituzione e che continueremo a fare. Siamo partiti finanziando alcune borse di studio e negli anni abbiamo donato di strumenti elettromedicali e apparecchiature. Negli ultimi due anni, grazie al grande impegno dei nostri volontari e alle generose donazioni di amici sostenitori, ditte ed enti privati, siamo onorati di aver potuto contribuire alla ristrutturazione e allestimento degli ambulatori per assicurare una migliore assistenza e tutela dei pazienti. Inoltre il mio grazie va all’iniziativa “Punti Cuore” del gruppo Poli, attraverso la quale abbiamo potuto donare il sistema di monitoraggio transcutaneo e a Itas Mutua Trento e Agenzia di Lavis grazie alla cui generosa donazione è stato possibile donare il pletismografo».
«La raccolta dei finanziamenti – ha proseguito Angela Trenti della Lega italiana fibrosi cistica del Trentino – è avvenuta anche per noi, non senza difficoltà, durante il periodo della pandemia: ringraziamo tutti i cittadini e gli enti che hanno permesso con il loro contributo di concorrere a finanziare il progetto. Si sono finalmente realizzati gli obiettivi che da tempo ci prefiguravamo: identificare una struttura, formata da laboratori di assistenza e analisi e studi medici dedicati alla fibrosi cistica, autonoma rispetto all’Unità operativa di pediatria, alla quale il Centro di Rovereto è aggregato. La realizzazione di tale progetto consente di evitare possibili e reciproche interferenze tra i pazienti pediatrici e i pazienti affetti da fibrosi cistica».
Scheda apparecchiature
I due macchinari, del valore di circa 27 mila euro, acquistati grazie alle donazioni sono:
Un pletismografo corporeo permette di misurare in modo molto preciso i volumi polmonari, cioè di ottenere informazioni essenziali nella definizione della malattia respiratoria e di verificare nel tempo l’efficacia delle terapie.
Il sistema di monitoraggio transcutaneo dei gas ematici permette di misurare in modo continuo e non invasivo l’andamento di ossigeno e anidride carbonica anche in bambini molto piccoli senza dover eseguire prelievo di sangue.
Scheda lavori
Nel corso del 2022, dal 21 febbraio al 22 luglio, l’Unità operativa di pediatria è stata ricollocata provvisoriamente al primo e al terzo piano per permettere l’esecuzione dei lavori di adeguamento antincendio dei gas medicali e del corridoio nonché degli ambulatori per la cura della Fibrosi cistica.
Ambulatori Fibrosi Cistica: sono stati realizzati nell’ala sud del corpo degenze quattro ambulatori destinati al Centro fibrosi cistica nonché la sistemazione dell’area direzionale con lo studio del direttore. Le finiture degli ambulatori sono state coordinate con gli arredi identificando ciascun ambulatorio con un colore diverso. Importo dei lavori: 120 mila euro circa.
Adeguamento antincendio dei gas medicali e del corridoio: i lavori di adeguamento dei gas medicali hanno previsto la suddivisione della rete dei singoli gas medicali (ossigeno, aria medicale e vuoto endocavitario) in più sottoreti, per consentire il sezionamento degli impianti per zone ridotte (compartimenti antincendio) in caso di incendio o guasti.
L’intervento ha riguardato tutto il presidio ospedaliero con un investimento complessivo di circa 2.600.000 euro. Approfittando della disponibilità del piano libero dalle attività sanitarie, si è provveduto anche all’adeguamento antincendio del corridoio per ottenere la resistenza al fuoco, la sostituzione dei canali dell’aria per una maggiore qualità dell’aria stessa oltre alla sostituzione del controsoffitto e dei corpi illuminanti con nuovi corpi a led, il rifacimento della segnaletica nonché la realizzazione delle pitture delle pareti del corridoio secondo un progetto artistico dell’ingegnere Susanna Benedetti del Dipartimento infrastrutture di Apss. Importo dei lavori: 350 mila euro circa.