I sacchi grigi per la spazzatura roveretana si rompono: lamentele fondate, sono da sostituire
L’assessore all’ambiente Miniucchi: «L’amministrazione ha interessato il gestore. Gli incaricati di Dolomiti Ambiente hanno fatto presente che sono in atto delle precise verifiche tramite un laboratorio accreditato per accertare che il sacco sia conforme ai requisiti richiesti»
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ROVERETO. Dopo aver fatto dannare i cittadini, che mal gradiscono le «rivoluzioni» che cambiano la quotidianità, adesso sono finiti sul banco degli imputati. Con il Comune costretto a confermare quanto sollevato da Fratelli d'Italia: i nuovi sacchi grigi per il rifiuto indifferenziato si rompono, contribuendo in maniera decisa a lordare la città.
«L'amministrazione comunale è a conoscenza del problema - ha risposto l'assessore all'ambiente Andrea Miniucchi all'interrogazione presentata da Cristina Luzzi e Giuseppe Di Spirito - ed è stato interessato il gestore. In specifico gli incaricati di Dolomiti Ambiente hanno fatto presente che sono in atto delle precise verifiche tramite un laboratorio accreditato per accertare che il sacco sia conforme ai requisiti richiesti in gara per poi procedere eventualmente con un contenzioso nei confronti del fornitore».
Insomma, le lamentele sulla tenuta dell'involucro dell'immondizia erano fondate. A nessuno, però, è venuto in mente di avvisare gli utenti. Il caso, quindi, è stato portato in aula da Fdi che ha chiesto lumi raccogliendo le proteste di molti cittadini, specie quelli costretti a servirsi spesso dei sacchi grigi per gettare i pannoloni. «Nei vecchi sacchi ce ne stavano una ventina, in questi solo cinque - segnala una signora - Ma il peggio è quando si prova a chiudere il contenitore di nylon: si rompe prima il legaccio e poi lo stesso sacco».
Che fare, quindi? «Non avendo avanzi dei vecchi sacchi per presidi sanitari si consiglia di usare sacchi alternativi da riporre, solo nel momento dell'esposizione in strada, in quello grigio in modo tale che se quest'ultimo dovesse rompersi il contenuto non si possa disperdere». Nel frattempo De deciderà come comportarsi con il fornitore pretendendo una nuova partita di «borse da monnezza» più resistenti.
L'introduzione del sacco grigio, come si ricorderà, risale all'autunno del 2021 e non è stata decisamente accolta con favore. Soprattutto perché i roveretani avevano ancora in dotazione quelli dell'anno precedente e la distribuzione della «novità» è stata fatta in strada con la suddivisione in ordine alfabetico. Un accorgimento, questo, posto in essere per ovviare al rischio di assembramento. Soluzione puntualmente disattesa che ha vanificato i tentativi di mantenere il distanziamento sociale.
Al Follone, infatti, - ma anche alle Fosse e in altre zone della città (dal centro alla periferia il leit-motiv sembra il medesimo) - si è assistito ad un ammassamento da sagra, con gente in coda fin dal primo mattino per recuperare il materiale dove conferire i propri rifiuti. Piazzale Leoni ed altri siti strategici, per capirci, si sono riempiti di utenti pronti, come da invito per altro, a dotarsi dei sacchi per differenziare l'immondizia ma, di fatto, vanificando l'impegno di contenimento della pandemia.
Questo disagio, però, col tempo è stato superato. Anche grazie all'ultima novità introdotta da De: il distributore automatico di presidi per i rifiuti alloggiato nel parcheggio ex Asm e in arrivo in ogni quartiere. Un modo moderno e alternativo per dispensare i presidi visto che si tratta di un erogatore aperto di fatto giorno e notte. Per prelevare i sacchi, infatti, si sfrutta il Qr-code ospitato sulla lettera di De ma anche lo smartphone e la tessera sanitaria.Per quanto riguarda le tariffe, infine, dal primo gennaio di quest'anno si pagherà i rifiuti non differenziati infilati, appunto, nei sacchi grigi con fattura semestrale e non più annuale.