Caos rifiuti, la Provincia scarica il Comune: «Anche Appa ha ricordato al sindaco Valduga che deve attivarsi lui»
L’allarme per la sporcizia dell’area tra la zona industriale e il casello dell’A22 Rovereto Sud: i camionisti in sosta lasciano dietro sé pattume di ogni genere. Quel tratto è usato da molti per scaricare illegalmente di tutto. «L’amministrazione cittadina deve pulire e rifarsi sui responsabili»
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ROVERETO. Ampie aree della città, tra il casello dell'A22 di Rovereto Sud e la zona industriale, versano in condizioni di spaventoso degrado. Situazioni così compromesse da costituire anche un potenziale rischio per la salute pubblica. Colpa del cosiddetto "turismo dei rifiuti", ovvero del malcostume purtroppo diffuso di tanti cittadini che qui scaricano impunemente di tutto perché riconoscono quel tratto di Rovereto come "una zona franca" in cui non ci sono da temere sanzioni.
Perché l'area è già purtroppo compromessa dalla presenza, nei fine settimana, di tanti tir che non trovano sistemazione nelle aree approntate dall'A22 per la sosta prolungata dai mezzi pesanti. E, non essendoci né bagni pubblici né cestini o bidoni per l'immondizia, quando il lunedì se ne vanno i camionisti si lasciano dietro chili e chili di pattume, incluse le bottiglie di plastica che utilizzano come "wc" durante la domenica. Uno spettacolo osceno, più volte denunciato dalle associazioni meritorie di cittadini che periodicamente puliscono volontariamente l'ambiente. Una situazione portata più volte all'attenzione dell'amministrazione comunale ed anche, recentemente, della Provincia; che però ha fatto sapere ufficialmente di non essere responsabile di nulla. Perché è tutta competenza comunale.
La risposta che il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha dato all'interrogazione presentata dal consigliere di Onda Civica Filppo Degasperi non lascia dubbi su chi abbia la responsabilità dell'emergenza. «In caso di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti la competenza è del Comune» scrive Fugatti. Comune che, ricorda Piazza Dante, deve attivarsi su più fronti «nel caso di violazione del divieto di abbandono, scarico e deposito di rifiuti su aree pubbliche o private, nonché dei corpi d'acqua».
«Il Comune ha l'obbligo di notificare al trasgressore l'intimazione a provvedere alla rimozione dei rifiuti e al ripristino dei luoghi da eventuali forme di inquinamento». Nel caso di inosservanza dell'ordinanza del sindaco il Comune deve provvedere d'ufficio a rimuovere i rifiuti e poi rifarsi delle spese sui trasgressori».Ed anche nel caso in cui l'autore dell'illecito abbandono dei rifiuti non possa essere individuato con certezza - ed è il caso di praticamente ogni rifiuto abbandonato sulla striscia di territorio tra la zona industriale e il casello di Marco, «il sindaco - sottolinea Fugatti - ordina la rimozione e il ripristino dei luoghi, assumendosene gli oneri, salvo futura rivalsa nei confronti dei colpevoli».
Le segnalazioni da parte dei cittadini hanno anche attivato l'Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente) che, ricorda Fugatti, «ha provveduto a segnalare al Comune di Rovereto il problema fornendo le consuete indicazioni procedurali per la rimessa in pristino dei luoghi». La risposta data dal presidente della Provincia tocca però solo uno dei temi sollevati da Degasperi nella sua interrogazione: «A chi tocca pulire». Non fornisce risposte invece circa gli altri quesiti.
«Non è accettabile - scriveva il consigliere di Onda Civica - che un'intera porzione urbana sia trasformata in discarica a cielo aperto. L'area interessata è nota ed è quindi sufficiente posizionare poche fototrappole per individuare i trasgressori. Occorre poi riflettere sui servizi disponibili per gli autisti dei mezzi pesanti che sostano nei dintorni del casello di Rovereto sud e se necessario, coinvolgere A22 per individuare modalità e tempi di adeguamento». L'interlocuzione con Autobrennero è, a rigor di logica, un ambito in cui dovrebbe essere la Provincia a spendersi. Ma la risposta di Fugatti glissa sul tema.