Decine di ristoranti e bar in vendita: dai locali storici agli ultimi aperti, il mercato immobiliare è ormai casa
Dal Brione a Lizzana: in aumento le offerte per acquistare o affittare diversi pubblici esercizi di Rovereto. Un immobiliarista: «Sul web solo una minima parte, tante le trattative riservate». Fontanari (Confcommercio): «La crisi si fa sentire, attenzione alle infiltrazioni di attività illecite»
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ROVERETO. Dal Brione a Lizzana passando per il centro storico, i centri commerciali e bene o male tutte le zone della città e dintorni: in vendita o in affitto sono decine i pubblici esercizi e le attività commerciali sul mercato. Tra negozi, magazzini ed edicole spicca però la moltitudine di bar, pizzerie e ristoranti: tanti i proprietari degli immobili o i titolari di licenze che si sono affidati a società immobiliari per proporre, a chi vuole investire nei muri o diventare imprenditore, le loro attività.
La scelta è ampia e i prezzi sono i più disparati. Locali che hanno fatto la storia della "Rovereto da bere" (tanto per mutuare uno slogan pubblicitario degli anni Ottanta nel Novecento ndr) oppure attività nate in tempi più recenti delle quali i titolari, per svariate ragioni, si vogliono liberare. Spulciando sul portare "casa.it" balzano all'occhio locali molto conosciuti, alcuni chiusi da tempo (e che nel frattempo hanno già trovato un nuovo gestore) mentre altri sono ancora aperti e registrano un buon giro di clienti (e di affari).
Qualche esempio? La pizzeria-ristorante "Piccolo Fiore" di corso Rosmini e i due bar di piazza Rosmini all'angolo rispettivamente con via Orefici e corso Bettini; lo "Stappomatto" e un bar nella strettoia di corso Bettini; il ristorante "La bottega" e la caffetteria "Pitagora" di via Rialto; l'Ari bar di via Paoli; la pasticceria "Chantilly" in via Piomarta; il caffè "Furini" in Santa Maria; due bar a Lizzana (via Grandi e via Tagliamento) e uno (chiuso da tempo) all'Area 22; l'ex ristorante "Gusto" in via Parteli...
E quelli sul sito, conferma il titolare di un'agenzia immobiliare, «sono soltanto una minima parte delle attività in vendita: per quanto mi riguarda otto bar e cinque ristoranti per i quali ho mandato di vendita non figurano in internet, li propongo direttamente a clienti interessati...». Bar e ristoranti in vendita: un fenomeno solo roveretano oppure generalizzato a tante altre realtà a livello provinciale e nazionale?
«Non c'è dubbio che negli ultimi anni la situazione si è accentuata - esordisce Marco Fontanari, presidente di Confcommercio - difficoltà di gestione, mancanza di personale e assenza di cambio generazionale in famiglia: queste, in sostanza sono le ragioni che inducono a vendere o ad affittare. Teniamo presente una cosa, vale a dire che il settore dei pubblici esercizi è molto liquido perché tanti magari quando decidono di passare da dipendente ad un'attività in proprio aprono un bar o un ristorante».
«Con la liberalizzazione delle licenze, contributi a fondo perduto e incentivi si illudono di diventare imprenditori dall'oggi al domani. Ma non è così perché poi si scontrano con la realtà, con piani finanziari che non riescono a rispettare, con la loro scarsa professionalità: l'improvvisazione fa danni e noi paghiamo i cocci. Teniamo inoltre presente che ci sono parecchi nuovi italiani che aprono attività per poi magari chiuderle in breve tempo: teniamo alto il livello di monitoraggio per evitare il rischio di infiltrazioni...»,
«Il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi non mi sembra in crisi: in tanti, anche in città, si sono allargati nelle strutture e nelle proposte - afferma Paolo Preschern, presidente di Confesercenti - Certo che difficoltà nel trovare manodopera e nella gestione dei costi così come la trasformazione da aziende familiari ad aziende più strutturate sono elementi che si fanno sentire, ma non parlerei di crisi almeno per Rovereto e Vallagarina».