Rovereto / L'allarme

Femminicidio a Rovereto, la pm: quell'uomo non poteva essere espulso, perché sottoposto a misure cautelari

Dopo l'uccisione di Iris Setti, parla il magistrato Viviana Del Tedesco: "Niente di più si poteva fare. La presenza di soggetti con queste problematiche è sempre più massiccia, ma non esistono strutture di accoglienza che possono garantire la sicurezza". Chiesto un elenco dei soggetti ritenuti a rischio

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TRENTO. "Ho chiesto a tutte le stazioni di carabinieri e di polizia di redigere un elenco di soggetti che hanno commesso reati o che tengono condotte che possono denotare una tenuta sociale per capire quante persone possono compiere atti violenti da un momento all'altro".

Lo ha detto la pm di Rovereto, Viviana Del Tedesco, intervistata dal Tgr Rai di Trento sull'uccisione della 61enne Iris Setti, avvenuta la sera del 5 agosto.

In merito alle misure cautelari applicate all'aggressore della donna, la pm ha rilevato come sia per quanto riguarda gli arresti domiciliari, sia l'obbligo di firma "in atto da sette, otto mesi non aveva mai dato nessun tipo di problema, solo nei giorni scorsi non aveva ottemperato a un obbligo di firma, che le forze dell'ordine avevano segnalato immediatamente, ed era in atto un approfondimento su questo episodio".

"Niente di più si poteva fare. Questo soggetto non poteva essere espulso per le misure cautelari in atto.

La presenza di soggetti con queste problematiche è sempre più massiccia, non esistono strutture di accoglienza che possono garantire la sicurezza e se vi sono non c'è una legge che obbliga queste persone a curarsi. Il Tso è applicabile solo in determinate situazioni", ha detto Del Tedesco.

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