L’appello di Flavio Biondo della Brace al Rovercenter: «Nessuno vuole più lavorare, nemmeno per 2.890 euro lordi al mese»
Flavio Biondo aveva «assunto» il robot cameriere. Che per altro è pure simpatico, con quel suo musetto da micio e il miagolio reale che dispensa se gli accarezzi la testa. Una scelta a metà tra la curiosità che attira sempre clienti e la necessità di far fronte alla carenza di personale. Eh già, perché in molti si lamentano di offrire posti di lavoro che nessuno raccoglie: “Non si trovano ragazzi da far lavorare e quindi bisogna inventarsi qualcosa”
TECNOLOGIA A Rovereto il robot-cameriere
ROVERETO. E pensare che qualcuno si era lamentato perché avevano assunto un cameriere robot! Eppure il futuro, a quanto pare, non sembra tanto remoto. «Quella era stata una provocazione ma alla fine è diventata realtà», conferma Flavio Biondo (nella foto), titolare del ristorante «La Brace» al Rovercenter. Che, per capirci, da mesi sta cercando personale con annunci disseminati ovunque ma sempre senza risposta. Adesso, sulla pagina Facebook del suo locale, ne ha rilanciato un altro: «Cerchiamo collaboratori, camerieri di sala e baristi a 2.890 euro lordi al mese con 40 ore settimanali e due giorni di riposo». Un appello a farsi avanti, ovviamente, specie in un periodo in cui la gente si scatena a dire che non c'è lavoro.
«Ma come! Lavoro ce n'è ma manca manodopera. E non solo a Rovereto ma in tutta Italia. I bar e i ristoranti stanno cercando disperatamente qualcuno e tra l'altro gli imprenditori litigano perché si rubano i dipendenti tra aziende. Questo non vale solo nel settore commercio e turismo ma anche per le fabbriche. Tanto per fare un esempio, a Riva dal Garda un lavapiatti arriva a prendere 2mila euro netti al mese. É una corsa al rialzo perché non c'è gente».
Capire questa disaffezione dal mestiere diventa difficile. «Non so di chi sia la colpa e nemmeno voglio darla a qualcuno. Non me la prendo nemmeno con il reddito di garanzia o con i vari sussidi ma quello che so, concreto e palpabile, è che i lavoratori sono ormai diventati mosche bianche. E quelli che si presentano dopo poco tempo se ne vanno».I cartelli «cercasi personale» ormai si sprecano. E davvero diventa difficile pensare che nessuno abbia l'esigenza di un salario. Evidentemente qualcosa non va.
«É il legislatore che dovrebbe porsi delle domande e magari darsi anche delle risposte. Il costo di un dipendente è alto tra tasse e altre voci. Ma non stiamo parlando di stipendi da fame. Il lavoro c'è, fatevi avanti».
Flavio Biondo, come detto, aveva «provato» spingendosi al futuro, «assumendo» il robot cameriere. Che per altro è pure simpatico, con quel suo musetto da micio e il miagolio reale che dispensa se gli accarezzi la testa. Una scelta a metà tra la curiosità che attira sempre clienti e la necessità di far fronte alla carenza di personale. Eh già, perché in molti si lamentano di offrire posti di lavoro che nessuno raccoglie.
«Non si trovano ragazzi da far lavorare e quindi bisogna inventarsi qualcosa. Il lato romantico del ristorante, ovviamente, non può prescindere dalla persona in carne ed ossa ma quello meccanico in effetti può essere sostituito. Questo robot, che si chiama Bellabot, può portare fino a 40 chili ma, nel nostro caso, aiuta le cameriere che così possono curare il cliente. Questo aspetto non sarà mai sostituito da una macchina perché il contatto umano è fondamentale mentre è possibile delegare funzioni come portare i piatti dalla cucina ai tavoli e riportare dentro quelli vuoti facendo un viaggio solo invece di tre o quattro».
L'inserimento del micione meccanico che serve ai tavoli è stato preso bene dalla clientela. Che si diverte non poco a vedere il robottino girare evitando gli ostacoli e fermarsi davanti agli avventori con le sue prelibatezze e il suo «miao» di benvenuto.
«Tra l'altro è personalizzabile. Non dice solo miao ma, in caso di compleanno, arriva al tavolo con la musichetta di "Tanti auguri a te"». L'inventore e il produttore - Pietro Feltra di Tzone e Giorgio Ye di Pudu Robotics, l'azienda cinese che lo realizza e lo vende in tutto il mondo, soprattutto Stati Uniti - assicurano che nel tempo la richiesta dell'automa crescerà.
«Nei ristoranti c'è richiesta soprattutto perché non si trovano giovani che vogliono farsi assumere. Per il servizio sala, poi, libera molto la cameriera che può dedicarsi al cliente e non fare mille viaggi tra la cucina e i tavoli sia per portare le pietanze che per sparecchiare. Se c'è una compagnia, per esempio, i piatti escono tutti assieme e poi l'addetto li distribuisce. Quando si sparecchia, invece, si porta via tutto in colpo solo, accelerando i tempi».