Addio alla prof "rivoluzionaria": Carla Colombo insegnò matematica per 30 anni alle Negrelli di Rovereto
Riformista, femminista, attenta ai problemi sociali, la professoressa (a sinistra nella foto) è nata il 26 luglio del 1947 ed è figlia del dottor Fausto Colombo, al tempo uno dei più noti pediatri di Rovereto. Oltre al marito la prof lascia i figli Elena ed Emanuele, giovane attore di fama nazionale. Domani dalle 12 camera ardente al cimitero di Santa Maria, mercoledì alle 14.30 le esequie nella chiesa di Santa Maria
ROVERETO. È scomparsa all'età di 76 anni la professoressa Carla Colombo, persona conosciutissima in città, sempre sorridente, con una buona parola per tutti, una battuta ironica, la voglia di partecipare con entusiasmo e curiosità alla vita della comunità. È stata la professoressa di matematica (nella foto a sinistra, ndr) di innumerevoli generazioni di roveretani, per 30 anni in servizio alle scuole medie Negrelli e ha contribuito, assieme al marito Carmelo Cerra (anche lui insegnante all'istituto Fontana), a portare in città il vento progressista del '68 che ha vissuto nelle contestazioni universitarie di Parma.
Riformista, femminista, attenta ai problemi sociali, la professoressa Carla Colombo, è nata il 26 luglio del 1947 ed è figlia del dottor Fausto Colombo, al tempo uno dei più noti pediatri di Rovereto. Unica donna di cinque fratelli noti nel mondo calcistico giovanile, ricordati con affetto come "i fratelli Colombo": Pierluigi, Sergio, Arturo e Mauro. Corteggiatissima per via della sua somiglianza con l'attrice Romy Schneider, nei primi anni '60 inizia a frequentare il liceo classico ma non si trova a suo agio. Il passaggio allo scientifico segna il suo amore per la matematica che successivamente diventerà la sua professione.
In quarta e quinta liceo conosce quelli che poi diventeranno gli amici di una vita: l'avvocato Pino Chiocchetti, il primario Paolo Iseppi, Anita Marzani, Giovanni Bertamini di Torbole, Dino Ometto, Cristina Martini, l'architetto Mauro Leoni e soprattutto Paolo Stoffella, gestore del bar Due Colonne (mancato recentemente) con il quale ha instaurato un profondo rapporto di stima reciproca. Un gruppo di amici che per 40 anni ha continuato a trovarsi a mangiare gli ottimi "crauti e polenta" alle Due Colonne di Stoffella.
Lo spirito indomabile di Carla emerge dopo le scuole superiori e nel 1968, l'anno della rivoluzione, lascia Rovereto per iscriversi a matematica a Parma. Nel '72 incontra il leader del movimento studentesco della facoltà di economia e commercio che la introduce al mondo della contestazione: Carmelo Cerra che nel 1975 diventerà suo marito. Dopo uno stage all'Imb di Milano torna a Rovereto ed ottiene il suo primo ruolo come insegnante di matematica proprio al Rosmini. Inguaribile spirito libero e di pensiero riformista, nel rigido contesto scolastico locale si fa subito rispettare per un approccio contrario alla consuetudine.
Le sue idee innovative trovano terreno fertile nelle menti di alcuni giovani studenti (tra i quali il fotografo Paolo Aldi) e lavorando sottotraccia alla dirigenza scolastica, contribuisce - con l'aiuto del marito - a creare all'interno del Rosmini una cellula del movimento studentesco ispirata ai principi di Mario Capanna.
Negli anni successivi entra nell'organico delle medie Negrelli, dirette dalla preside Ester Martinelli e lì rimane per 30 anni come docente di matematica. Oltre al marito la prof lascia i figli Elena ed Emanuele, giovane attore di fama nazionale. Domani dalle 12 camera ardente al cimitero di Santa Maria, mercoledì alle 14.30 le esequie nella chiesa di Santa Maria.