Vigili del fuoco, a Rovereto aspettano da tre anni la nuova caserma: un’altra Santa Barbara di promesse
Tre anni fa le crepe nei muri e l’evacuazione. Il comandante: «Ci cambiamo al freddo, se piove viene giù l’acqua, al caldo ci si cucina». Fugatti promette soluzioni, come fece un anno fa Spinelli: «Primo mattone entro l’estate». Però...
ROVERETO. Sono passati tre anni da quando (agosto 2020) la caserma dei vigili del fuoco di Rovereto in via Abetone venne parzialmente evacuata per il rischio di crollo. Da allora i pompieri si sono sacrificati, hanno continuato il servizio in condizioni logistiche precarie, ed hanno ascoltato più e più volte i politici della Provincia venire a dire che era questione di pochi mesi.
L’elenco è lungo: poche settimane dopo l’allarme, era arrivato il presidente Fugatti per un sopralluogo, ed aveva promesso «il cantiere entro l’estate». Ma era, appunto, tre anni fa.
E pensare che un anno fa, per la festa di Santa Barbara, l’assessore Achille Spinelli aveva rassicurato tutti, ed era stato chiarissimo: «Molto presto, nel 2023, verrà posato il primo mattone del Polo della Protezione Civile e finalmente si potrà contare su una struttura consona all’impegno, alle responsabilità e all’operatività di chi si spende quotidianamente per la comunità».
Il 2023 sta per finire, ma di mattoni non se ne vedono ancora. E così, di nuovo, per Santa Barbara, sabato scorso si è tornati sullo spinoso tema. Messa in Santa Caterina e poi festa nella caserma di via Abetone. La Santa Barbara dei vigili del fuoco volontari di Rovereto, però, anche quest'anno si è celebrata all'aperto perché la struttura che ospita i pompieri è, di fatto, fatiscente. Da tempo, d'altro canto, si parla del nuovo Polo della protezione civile ed ora, forse, si può annusare il piccone per il fantomatico primo colpo.
Che ci sia volontà di mettere finalmente mano alla questione e partire con il cantiere è stato confermato anche stavolta, sia dalla sindaca Giulia Robol che dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Impegni forti, per altro presi da tempo, ma almeno concordi nell'esprimere la volontà di accelerare i tempi. Perché il presidio di questo settore di volontariato indispensabile per la sicurezza di tutta la comunità è fondamentale.
Al di là delle questioni urbanistiche e politiche rimane il dato dell'«arruolamento», confermato per altro dal comandante Michele Simonini: «Spesso ho ripetuto che Rovereto conta 40mila abitanti e che a mettere la divisa di vigile del fuoco sono solo un cinquantina di persone. Questo non ci rende eroi ma deve servirci come sprone per svolgere il nostro servizio con dedizione, determinazione e responsabilità, tutte qualità che ritrovo nei vigili che da settembre ho l'onore di coordinare: uomini e donne responsabili, coraggiosi ed attenti ad aiutare il prossimo in modo umano ed efficace, sacrificando il proprio tempo libero a favore degli altri, della sicurezza della città e, anche, allo svolgimento, in aggiunta agli interventi, di tutta la parte amministrativa e burocratica oltre che la manutenzione della caserma e dei mezzi».
Già, la caserma. «A volte restiamo al freddo, - ricorda il comandante - altre cuociamo in estate, se piove gocciola un po' ma resta sempre la nostra casa che, nonostante i nostri costanti sforzi, necessita di cure e manutenzioni importanti che, confido, una primavera o l'altra inizieranno».
Il problema, insomma, è concreto e si trascina da anni: in ogni bilancio comunale e provinciale si infilano fondi ma, di fatto, lavori decisi, ad oggi, non se ne vedono.
La questione è annosa come pure i problemi. I pompieri, dal canto loro, non hanno mai lesinato sull'impegno ma i tempi della politica non vanno di pari passo. Eppure questo presidio serve a tutti, eccome se serve. Tant'è che la sindaca reggente Giulia Robol ha parlato proprio di questo: «Io auspico, visto che è un progetto di cui si discute da troppo tempo e che è stato portato avanti con convinzione dall'ex sindaco Francesco Valduga. Per questo rinnovo l'invito alla Provincia per lavorare insieme, restringere la fase progettuale il più possibile e attingere a finanziamenti dove possibile cospicui. Quello che deve diventare questo luogo non è solo il rifacimento di un edifico ma un luogo simbolico che riguarda il ruolo del soccorso che è un vanto del Trentino tutto. É importante che a Rovereto ci sia questo presidio che rappresenta tutto l'impegno del Trentino. Il mio impegno come sindaco reggente e quello dell'amministrazione comunale ma pure della Provincia è massimo e spero che riusciremo a realizzare questa cosa il prima possibile».
Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti si è associato e questo fa ben sperare. «Pompieri, Protezione civile, Croce rossa, soccorso alpino, cani da ricerca, psicologi dei popoli, carabinieri sono un forte sussulto della comunità trentina. C'è un grande senso di comunità qui. Il lavoro che voi svolgete quotidianamente lo vedono tutti. L'unità delle istituzioni deve essere centrale e fondamentale come lo deve essere la collaborazione tra Comune e Provincia per rinnovare la caserma. Da parte mia confermo la volontà di continuare a lavorare assieme al Comune per reperire le risorse finanziarie, per stringere i tempi e dare una risposta di efficienza e di funzionalità perché è giusto e doveroso nei confronti del lavoro che voi fate tutti i giorni».
Il problema, insomma, è «reperire le risorse finanziarie». Strano, perché un anno fa - dopo l'ennesima denuncia dell'allora sindaco Valduga - era stato lo stesso Spinelli a ricordare che «Desidero tranquillizzare il sindaco di Rovereto riguardo agli interventi previsti nell’ambito della realizzazione del polo unico della protezione civile a Rovereto: il finanziamento c’è. (...) La Cassa provinciale antincendi – afferma Spinelli – ha già previsto il finanziamento per la riqualificazione relativa alla caserma dei vigili del fuoco. È garantito dunque l’impegno dell’Amministrazione provinciale per un intervento che risponde all’esigenza di qualificare al meglio il presidio della protezione civile e nello specifico dei pompieri volontari che operano nel territorio di Rovereto a supporto della comunità. I fatti dimostrano che è privo di fondamento affermare che su questo tema non si è fatto nulla». Era il 12 gennaio 2022, come ci ricorda un comunicato dell’Ufficio Stampa della giunta provinciale.