Crimine / Il fatto

Rovereto, allarme per la «ladra degli abbracci»: la collanina sparisce

Una giovane sorprende le vittime con finte effusioni per sfilare loro i gioielli. La testimonianza di una settantenne: «Mi ha avvicinata sotto casa. Prima ha detto che cercava lavoro, poi mi ha stretto a sé, baciandomi anche. Non mi sono accorta di nulla. Mi ha staccato il collier»

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di Mara Deimichei

ROVERETO. Tre abbracci in serie. I primi due "normali", il terzo molto energico («Aveva quasi la forza di un uomo» racconta la vittima) e il collier d'oro sparisce dal collo di una settantenne roveretana. È successo pochi giorni fa e la donna, che continua a rivivere nella sua memoria quei minuti, non riesce a capire quale sia stato l'attimo esatto in cui è stata derubata. Un furto avvenuto in un luogo considerato sicuro, come l'ingresso del palazzo dove si vive, e con una modalità che lascia sbalorditi. E anche amareggiati.

«Quando mi ha abbracciato con tanto di bacio sulla guancia la prima volta ho pensato che mi volesse ringraziare perché le avevo aperto il portone e l'avevo ascoltata. L'abbraccio è un bel gesto, positivo, invece è stato sporcato da questa donna e utilizzato per rubarmi un gioiello che aveva anche un grande valore sentimentale visto che era un regalo per un anniversario di matrimonio di diversi anni fa».

Un gioiello che la settantenne aveva sempre al collo con una chiusura all'altezza del valore del monile.

«Le poche volte che lo toglievo, chiedevo aiuto a mio marito perché non riuscivo a far scattare il meccanismo». Invece alla ladra sono bastati due abbracci per capire come colpire e il terzo per prendere ciò che non era suo. «Spero che raccontando quello che è successo a me, non succeda ad altri» dice, ancora scossa per l'accaduto, la vittima del furto prima di iniziare il racconto. Era lo scorso martedì mattina, e la donna stava tornando a casa. «Stavo aprendo il portone d'ingresso - spiega - quando è arrivata trafelata una donna. Una bella donna, vestita bene, truccata bene, profumata. Avrà avuto fra i 22 e i 25 anni e mi ringrazia per la porta aperta».

L'italiano della ragazza è buono ma si capisce che è straniera, probabilmente dell'Est Europa.

«Mi dice che fa la badante, che cerca lavoro e deve lasciare il suo numero di telefono. Nel palazzo c'è una signora che viene assistita e ho pensato che dovesse andare lì, magari per una sostituzione».

Ma la realtà è diversa. «Ad un certo punto dice che vuole lasciarmi il suo numero, ma le spiego che io non ne ho bisogno e non conosco persone che siano alla ricerca di una badante. Intanto mi sposto verso l'ascensore e l'altra mi viene dietro dicendo che vuole lasciarmi il suo numero». E poi l'abbraccio.

«All'improvviso mi ha abbracciata e baciata. Il gesto - spiega la donna - mi ha colto di sorpresa ma pensavo che volesse ringraziarmi per averle aperto la porta o per averla ascoltata. L'ho preso come un gesto inaspettato ma positivo». Poi arriva il secondo abbraccio. «E mi sono spaventata. Cosa voleva da me, perché cercava insistentemente il contatto fisico? Non la conoscevo, era la prima volta che la vedevo». A questo punto la 70enne cerca di guadagnare l'ascensore per togliersi da una situazione che sta diventando sempre più strana, ma arriva il terzo abbraccio.

«Questo è stato molto forte, mi sono sentita intrappolata nelle braccia della ragazza che sembrava avesse la forza di un uomo. Ho avuto paura perché non capito cosa mi stava succedendo. Tenevo la borsetta stretta temendo che volesse prendere i soldi e ho cercato di allontanarla da me».

Cosa che è riuscita a fare e scossa ha trovato rifugio a casa.

«Il giorno dopo - prosegue - stavo raccontando ad un'amica quello che mi era successo e lei mi ha detto che aveva sentito una storia simile qualche tempo prima: una donna abbracciata con vigore da una sconosciuta e derubata di una catenina. Poi ne ho parlato con mio marito che mi ha guardato e mi ha chiesto "dove è la tua collana?". Ho messo le mani al collo e il collier non c'era. Così ho capito quello che era successo».

La donna non riesce a capire quale sia stato il momento del furto. «Penso - spiega - che i primi due abbracci le siano serviti per capire come aprire il gioiello e il terzo, quello forte, per mettere a segno il furto».

Scoperto quanto successo è andata dai carabinieri a denunciare ma le speranze di ritrovare il suo gioiello sono poche, come quelle di ritrovare la serenità di prima del furto.

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