Studenti della Laba beffati: diplomi inutili, si appellano a Gerosa in cerca di un futuro
A fine maggio è scaduto il termine per sgombrare tutto, i ragazzi rimangono senza scuola e il personale per ora a casa
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ROVERETO. Caso Laba (Libera accademia di belle arti), gli studenti si appellano all'assessora provinciale Gerosa. «Il 22 maggio scorso - scrivono in una nota - in più di duecento ci siamo recati in accademia, nella sede laboratoriale di Rovereto, a cavallo della sessione estiva con svariati esami e tesi da presentare in pochi giorni, per ricevere come un fulmine a ciel sereno la notizia che tutti i corsi previsti nella sede di Rovereto sono stati interrotti. Questa è la sentenza che l'amministratore delegato di Laba Brescia Emanuela Zanchetta ci ha letto tutto d'un fiato in chiamata, con genitori e docenti presenti: "A conclusione di diverse interlocuzioni con il ministero dell'Università e della Ricerca, si ribadisce che non sono rinvenibili elementi che legittimino il prosieguo dell'attività didattica presso la sede non autorizzata di Rovereto.
Si intima pertanto Laba Brescia ad attivarsi entro e non oltre il 31 maggio al fine di trasferire tutta l'attività didattica presso la sede autorizzata di Laba Brescia ed informare tempestivamente gli studenti e le famiglie che il percorso dovrà proseguire presso la sede di Laba Brescia".
Non solo gli studenti si sono trovati da un momento all'altro davanti ad un bivio, ma anche dipendenti e docenti sono passati dall'essere tutelati al non avere certezze sul loro futuro lavorativo».
«Il 27 maggio - continua la nota - il corpo studenti e molti docenti si sono riuniti e hanno raccolto le forze per trovare soluzioni, che ad oggi da Laba Brescia non sono state fornite. Molti studenti sono pendolari provenienti da tutto il Nord Italia, altri hanno sulle spalle un affitto da sostenere, altri ancora un lavoro a cui dovranno rinunciare: tutto ciò a causa di un assurdo burocratico di cui nessuno, dalla Provincia a Laba Brescia, sembra volersi assumere la responsabilità».
«La tutela della continuità di un percorso triennale precedentemente pianificato è una delle tante richieste che mettono sul tavolo gli studenti. Il valore che Laba Trentino ha portato al nostro territorio non è quantificabile in termini di denaro né di tempo e rappresenta il futuro di molti giovani professionisti e appassionati che oggi viene messo in dubbio. Inutile dire che Laba rappresenta anche una forte connessione culturale e territoriale che svanirà: studenti ed enti locali collaborano ogni anno a progetti di ampio interesse culturale e cittadino».
Una settimana prima, il 23 magigo, la nota dell’assessora provinciale Francesca Gerosa: «La vicepresidente e assessore all’istruzione è intervenuta in relazione a quanto apparso sulla stampa locale in merito alla chiusura della sede territoriale non autorizzata di Laba Brescia - la Libera Accademia di Belle Arti con sede trentina a Rovereto - esprimendo comprensione per il disagio degli studenti e delle famiglie che nella scelta del percorso formativo si sono orientati verso la stessa accademia e sottolineando come un amministratore pubblico debba, per quanto nelle proprie competenze e possibilità, garantire anche la correttezza e la legittimità dell’offerta formativa presente sul territorio provinciale, in primis la validità dei titoli formali rilasciati, affinché le famiglie non si trovino ad affrontare brutte sorprese.
Su questo specifico punto, non potendo chiaramente intervenire sui requisiti richiesti dalla legge per l’accreditamento e sui quali il Ministero è chiamato ad esprimersi, l’impegno si è concentrato proprio nel garantire la validità dei titoli rilasciati e la salvaguardia della validità dei crediti formativi e degli esami conseguiti dagli studenti. Ed è di pochi giorni fa il confronto tra la vicepresidente, le strutture del Dipartimento provinciale e il Ministero, il cui esito fa ben sperare in merito alla conferma della validità dei crediti e dei titoli ad oggi conseguiti, pur ribadendo che tuttavia non sussistono al momento i presupposti per mantenere attiva la sede.
La vicepresidente non è entrata nel merito della professionalità e competenza dei docenti della sede di Rovereto, e della qualità dei percorsi offerti, ma ha voluto porre l’attenzione con fermezza sulla garanzia della tutela dei ragazzi e delle loro famiglie, per la quale si sta impegnando nelle sedi opportune.
L'auspicio, sia per i ragazzi che per il territorio trentino, è che Laba Brescia si attivi quanto prima per acquisire, nel rispetto della disciplina vigente, le autorizzazioni previste per il regolare svolgimento dell’attività formativa».