Crimine / Giustizia

La "banda delle catenine", a processo i giovani che strappavano i gioielli in discoteca

Il primo colpo al John di Folgaria, i carabinieri li scovano seguendo la «scia» di colpi uguali: sono undici ventenni genovesi, lo facevano per «sfida». La specialità del gruppo - al quale, si badi bene, non è stata contestata l'associazione a delinquere ma solo il concorso - erano le collanine d'oro e d'argento strappate dai colli «ignari» nella calca di una pista da ballo

ALLARME La banda di ragazzi che si avvicinano per strappare le collanine d'oro
ROVERETO Allarme per la «ladra degli abbracci»: la collanina sparisce

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Belli, come tutti i giovani, vestiti elegantemente e assidui frequentatori di discoteche. Erano l'immagine dei ragazzi per bene, quelli con capacità di spesa e voglia di divertirsi ma, soprattutto, con il sorriso smagliante capace di guadagnarsi la fiducia. Però, questo almeno secondo il sostituto procuratore Fabrizio De Angelis, avrebbero avuto il vizietto del furto con destrezza. Tanto da far impazzire, tra l'antivigilia di Capodanno del 2019 e il febbraio del 2020 (giusto in tempo per evitare il lockdown del Covid) la platea dei loro coetanei che si divertiva proprio nelle sale da ballo del Nord Italia.

Ma questi undici giovanotti residenti a Genova non hanno fatto i conti con i carabinieri di Rovereto che, dopo il primo colpo messo a segno al John Club di Folgaria, sono riusciti a risalire a loro e seguirli fino a Trieste dove, un paio di mesi dopo l'esordio, diciamo così, criminale, sono stati arrestati. E ieri mattina sono finiti in tribunale proprio a Rovereto, visto che il primo reato contestato è stato commesso qui.

Il capo d'imputazione, ovviamente, è corposo e, per ora, rimane circoscritto a quattro episodi, tutti in discoteche (Folgaria, San Biagio di Calalta in provincia di Treviso, Verona e Trieste). Dove, come detto, a fine febbraio 2020 sono stati fermati dai militari dell'arma roveretana.

La specialità del gruppo - al quale, si badi bene, non è stata contestata l'associazione a delinquere ma solo il concorso - erano le collanine d'oro e d'argento strappate dai colli «ignari» nella calca di una pista da ballo.

A processo, dunque, sono finiti in undici. Il prossimo 5 dicembre, a palazzo di giustizia in corso Rosmini, i ventenni o poco più che in pochi mesi hanno fatto disperare diverse ragazzine si troveranno, per la prima volta in vita loro, a rischiare di sporcarsi la fedina penale ancorché in età verde.

L'esordio delle malefatte, come detto, è stato al John Club di Folgaria e i carabinieri hanno avviato subito le indagini. Che poi si sono intrecciate con quelle in Veneto e in Friuli e, all'ultimo blitz a Trieste, è scattato l'arresto con il recupero della refurtiva e la successiva confessione e l'ammissione - nel 2020, ma non è detto che sarà confermata in aula - era proprio l'«esigenza» di adrenalina da rischio.

Tornando a Folgaria, il 30 dicembre 2019 il raid in «disco» fruttò sei collanine. Con le vittime del furto che s'erano accorte solo a cose fatte.


 

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