Sanità / Il caso

Ospedale di Rovereto, guasto a radiologia: esami rinviati

È accaduto l'altroieri, in funzione solo una macchina su sei, dedicata alle urgenze del pronto soccorso. Strumenti vecchi e riparati sempre più spesso. Cisl: «È così da anni, viene meno la risposta sanitaria di base». Cgil: «A metterci la faccia per gli errori dei manager sono i sanitari»

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di Matthias Pfaender

ROVERETO. Giornata di passione l'altroieri, mercoledì, nel reparto di radiologia dell'ospedale Santa Maria del Carmine. Delle sei sale su cui si articola in teoria il reparto, cinque non erano in servizio. Alla non operatività cronica di quattro sale, si è aggiunta nella notte di martedì l'imprevista "rottura" dell'apparecchio per le radiografie toraciche, cosa che ha lasciato di fatto il reparto con la disponibilità di una sola macchina.

Di fronte alla contingenza, si è optato di dedicare l'intera operatività dell'unica macchina funzionante alle richieste dal pronto soccorso. Questo ha comportato il forzoso annullamento di tutte le prestazioni elettive o non urgenti programmate per ieri mattina. In pratica, i pazienti in fila per la visita programmata sono stati rifiutati. «La macchina si è rotta, ci spiace».

Le condizioni «drammatiche», come diverse fonti interne le hanno definite, del reparto di radiologia dell'ospedale di Rovereto non sarebbero una novità, anzi.

Le apparecchiature sono, secondo gli addetti ai lavori, vetuste e sempre più spesso costrette a lunghi stop per riparazioni.

La cosa è tanto più grave perché la radiologia di Rovereto sarebbe in questi giorni chiamata a garantire il servizio radiologico anche per gli ospedali di Arco e Tione.

«Alla cronica assenza di personale, da troppo tempo si è affiancato anche il problema di apparecchiature a fine vita - denuncia Alfio Traverso della Cisl -. So che per tamponare le condizioni della radiologia di Rovereto si è pensato di smontare un apparecchio, anche quello vecchio, di Arco e portarlo al Santa Maria del Carmine. Ma sarebbe troppo grande per gli ambienti roveretani. Comunque, se questa è la risposta dell'azienda di fronte ad una condizione tale... Qui si parla di radiografie che vengono rimandate o annullate, e anche non essendo medici sappiamo che le radiografie sono esami che fanno diagnosi».

«Delle condizioni allarmanti del parco macchine delle radiografie di Arco e Rovereto avevo scritto all'azienda sanitaria già tempo fa, ma non ho mai avuto risposta - commenta Giuseppe Varagone della Uil Sanità -. La situazione è molto grave. Esami diagnostici importanti vengono rimandati, con l'effetto di intasare ancora di più le liste d'attesa, che ormai hanno raggiunto tempistiche non civili.

E a dover dire agli utenti, magari persone anziane che sono state accompagnate da un figlio o un parente che si è dovuto prendere un permesso dal lavoro, che l'esame è annullato perché la macchina si è rotta, sono i sanitari che stanno sul campo a contatto con la gente, non certo i dirigenti responsabili delle condizioni del reparto».

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