Rovereto / Il lutto

Addio a Paola Giudici, il suo cuore sempre rivolto agli indifesi

Il sorriso della nota e impegnata ex dirigente del servizio attività sociali del Comune di Rovereto si è spento a 72 ani a causa di una malattia. I ricordi di Patrizia Belli, Fabiano Lorandi e Marco Zenatti: «Chi l'ha conosciuta non potrà mai dimenticarla». I funerali si terranno domani mattina, sabato 12 ottobre, nella chiesa parrocchiale di Lizzana

ROVERETO. Sempre con lo sguardo rivolto verso i fragili, verso chi aveva bisogno di aiuto. Così in tanti ricordano Paola Giudici, 72enne ex dirigente del servizio attività sociali del Comune di Rovereto che anche da pensionata aveva continuato ad occuparsi di chi la voce non ce l'ha o l'ha persa. E la sua di voce, Paola non la potrà più far sentire.

Si è spenta per sempre ieri, giovedì 10 ottobre, al termine di una terribile malattia che l'aveva sfiancata nel corpo ma non nello spirito. Uno spirito che si farà sentire anche domani, sabato, alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Lizzana dove sarà celebrato il funerale di Paola Giudici.

La camera ardente è allestita all’Hospice di Mori. Il Santo Rosario sarà recitato mezz’ora prima del funerale.

Difficile ricordare in un articolo le mille sfaccettature, i mille impegni di Giudici. Nel Comune di Rovereto era entrata, dopo aver vinto un concorso, nel 1996. Prima direttore e poi dirigente, era stata alla guida del servizio attività sociali fino alla pensione, nel 2012.

In quegli anni ha dato vita a diversi progetti come "Oltre la porta", finalizzato ad aiutare a gestire i conflitti all'interno delle famiglie proponendo un modello innovativo che intendeva intervenire non solo sugli attori della violenza, ma anche i ragazzi vittime dei conflitti tra genitori come chiave di prevenzione. E aveva anche pensato alle donne con un laboratorio di autostima, destinato a tutte non solo a quello che vivevano situazioni difficili.

Con la pensione l'attenzione di Paola Giudici verso gli altri non è venuta meno con l'impegno con il laboratorio delle Formichine e con il libro "Le futurose" scritto assieme alle amiche Milvia Argenti, Fausta Cassiti, Patrizia Belli.

E sono di quest'ultima queste parole di ricordo di Paola: «Guardo l'ultima foto insieme. Eravamo dal Barba a Villa Lagarina. L'idea era nata così per caso, dalla voglia di vederci. "Che dite? Andiamo a mangiare la pizza scrocchiarella?". Ci siamo trovate in quattro: tua sorella gemella Enrica, Elena la nostra editrice, tu reduce dall'operazione ed io.

Eri già silenziosa, tu che di solito eri un vulcano. Sei stata il motore delle nostre iniziative editoriali. Libri per sostenere dapprima il progetto delle Formichine per creare lavoro alle donne in difficoltà poi con l'ultimo le Futurose a indagare il futuro delle giovani donne e finalizzato a un progetto di costruzione di fiabe per bambini maltrattati. Il tuo cuore si indirizzava sempre là: donne, bambini, gli indifesi...

I tanti anni di lavoro come dirigente dei servizi sociali del Comune di Rovereto ti avevano mostrato le fragilità della nostra società e volevi essere una goccia di speranza in quel mare consapevole che una sola goccia a molti sembrerebbe poco, ma tu sapevi che non lo è. Credevo d'essere brava con le parole, cara Paola, ma sai che c'è? C'è che ora inghiotto lacrime.

Ma una cosa voglio ancora scrivere. Il dolore della tua perdita lascia un vuoto e una nostalgia infinita, ma sappi che sei stata importante per le persone che ti hanno conosciuta, che hanno potuto assorbire la tua umanità. Perché abbiamo un gran bisogno di credere. Aveva ragione Tolstoj: "Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri". Tu lo hai fatto. Pochi giorni fa sono riuscita a dirti che ti voglio bene. Ti ho abbracciata, e conservo il ricordo di quell'abbraccio come un balsamo che non ha bisogno di altre parole».

Commosso anche il ricordo di Fabiano Lorandi, presidente dell'Ubalda Girella: «Penso che Paola sia stata la miglior dirigente del servizio attività sociali che abbia mai conosciuto. Una persona con un'immensa profondità di pensiero, di sentimento e di valori. Con lei in oltre 25 anni di relazioni ufficiali abbiamo coprogettato i servizi che attualmente gestisce l'associazione Girella. Ha lasciato un'impronta forte».

Sentite le parole di ricorso di Marco Zenatti, consigliere comunale e amico di Paola: «Quando una persona ti sorride senza chiedere e ti chiede sorridendo, anche il lavoro diventa più leggero. Questo era Paola. Competenza e gentilezza. Chi l'ha conosciuta non potrà mai dimenticarla».

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