Raid nelle ville, torna l’incubo dei ladri a Rovereto: spariti denaro e oggetti in oro
Via Bellavista ancora nel mirino dei malviventi: sventato un altro colpo. La signora derubata: «Non possiamo vivere nell'angoscia che questi ritornino o pensare che girino impuniti come nulla fosse successo. Queste cose lasciano il segno. Per sempre...»
ROVERETO. «Al di là dell'aspetto economico quello che più ci ferisce è il valore morale e affettivo che rappresentavano questi piccoli gioielli che custodivo con cura: questi ci hanno rovinato la vita, ci hanno rubato pezzetti della nostra esistenza... No, così non si può andare avanti. Chi ha il potere di farlo intervenga subito...».
Paura e scoramento convivono nelle parole dell'ennesima vittima dei ladri in città, una signora che con la famiglia abita in via Bellavista tornata nel mirino dei ladri.
Una casa messa completamente a soqquadro e un bottino importante è il risultato del raid compiuto da tre malviventi che nello stesso giorno hanno tentato altri due colpi fortunatamente falliti: in un caso sono stati messi in fuga dall'abbaiare dei cani, nell'altro avevano già appoggiato la scala alla parete per entrare da una finestra, ma quando erano pronti ad entrare in azione hanno dovuto rinunciare per l'arrivo del vicino di casa, il figlio della signora derubata.
Il raid risale a qualche giorno fa e dalle telecamere del servizio di videosorveglianza di una villetta si vedono tre uomini (due smilzi e uno più corpulento) con il volto coperto arrivare (erano le 17.39) nel giardino della casa prescelta.
«Si guardano attorno prima di scavalcare il poggiolo al primo piano e forzare la porta-finiestra della cucina: una volta entrati si sono messi subito alla ricerca di denaro e gioielli rovistando in tutti i cassetti, anche quelli del bagno. Non si erano accorti che quella è la zona giorno e pensavano che in casa abitasse un'altra famiglia. Quindi sono usciti - racconta la donna - e si sono arrampicati, come fossero l'uomo ragno, al secondo piano, la nostra zona notte. La tapparella della porta-finestra era abbassata e quindi hanno sfondato una finestra per entrare nella camera da letto. Anche qui, come poi è accaduto nelle altre stanze, hanno combinato un disastro: cassetti svuotati sul pavimento, armadi aperti per frugare nei vestiti e gettarli poi a terra, mobili danneggiati, luci spaccate: roba da mettersi le mani nei capelli, una scena che ancora adesso a ripensarci mi fa stare male...».
In quel momento in casa non c'era nessuno, ma con l'arrivo del figlio la banda dei ladri (due all'interno della casa, il terzo di vedetta) si è data alla fuga probabilmente attraverso un sentiero nel bosco che da via Bellavista porta direttamente in città.
«Questa situazione non è più accettabile. Magari è il periodo di Natale, ma Rovereto non è più una città sicura. Vogliamo essere padroni in casa nostra, non possiamo vivere nell'angoscia che questi ritornino o pensare che girino impuniti come nulla fosse successo. Queste cose lasciano il segno. Per sempre...» conclude con amarezza la signora derubata.