In sella alla bici elettrica ad alta velocità nel centro di Rovereto: multa salata
Sommate le infrazioni, il conto totale è di circa 4300 euro (calcolando la riduzione del 30 per cento prevista se la sanzione viene pagata subito). Ed è scattato il sequestro del mezzo in questione
ROVERETO. Sfrecciava per le vie del centro storico di Rovereto a velocità sostenuta, troppo sostenuta. E quando gli agenti del corpo di polizia locale Rovereto Valli del Leno lo hanno fermato per un controllo, hanno scoperto perché. La bici con la quale si muoveva fra le piazze e le vie della zona a traffico limitato della città, sembrava una bicicletta ma non era una bicicletta muscolare e neppure una bicicletta a pedalata assistita, ma una bici elettrica. Che, a differenza delle altre due, per muoversi non ha bisogno della spinta dei pedali e che ha una leva vicina al manubrio che premette di modulare la velocità.
Senza fare alcuna fatica. Insomma una sorta di "Ciao" moderno per il quale il codice della strada vieta l'utilizzo sulle strade pubbliche se non seguendo determinate regole. Una comodità, quella della bici elettrica, che al ciclista è costata salata. Il 45enne - straniero ma residente in zona - dovrà pagare oltre 4mila euro se metterà mano al portafoglio entro i tre giorni dalla contestazione. Se ritarderà, il totale della sanzione salirà.
Il controllo è avvenuto lo scorso venerdì. La pattuglia era in servizio nella zona a traffico limitato quando ha visto sfrecciare l'uomo. Non avevano - visto il tipo di servizio - alcun mezzo per la verifica della velocità del mezzo, ma era decisamente sostenuta. Tanto da essere un potenziale pericolo per i passanti che passeggiavano fra le vie e le piazze del centro.
Fermato, il mezzo è stato sottoposto a controllo ed è emerso che, per quanto potesse essere simile esteriormente ad una bicicletta a pedalata assistita, in realtà era una bici elettrica. Che ha come quella a pedalata assistita un motorino elettrico, appunto, ma che funziona autonomamente ed indipendentemente dal fatto che si pedali o meno. Un vero e proprio acceleratore attiva il motore che funziona, quindi anche se non si pedala.
Una differenza non da poco perchè se per la bicicletta a pedalata assistita non sono richiesti particolari requisiti, per quella elettrica, che funziona anche senza pedalare, serve il casco, l'assicurazione, la targa, il patentino e il certificato di circolazione: gli stessi requisiti di uno scooter. E ci sono limitazioni molto severe sul suo utilizzo che in pratica è ammesso solo in aree private tipo un capannone, mentre è totalmente escluso nella vie di pubblico accesso se il mezzo è sprovvisto (come del caso di venerdì) della dotazione prevista per i ciclomotori.
Visto che il 45enne si muoveva come se fosse su una bicicletta normale, si è visto comminare una serie di multe. Ed esattamente per guida senza casco, senza patente, senza assicurazione e senza targa. Sommate le infrazioni, il conto totale è di circa 4300 euro (calcolando la riduzione del 30 per cento prevista se la sanzione viene pagata subito). Ed è scattato il sequestro del mezzo in questione.
Lasciando da parte la vicenda legata al velocipide elettrico, il generale per le biciclette è previsto l'obbligo di tenere la destra durante la marcia su strada. La circolazione sui marciapiedi non prevede, da parte del codice della strada, una specifica sanzione, ma secondo una consolidata interpretazione, a qualsiasi veicolo in circolazione sul marciapiede si applica la sanzione prevista per la violazione dell'articolo 143, comma 1, del codice della strada, che impone ai conducenti dei veicoli di circolare sulla destra della carreggiata e, quindi, indirettamente, non sul marciapiede che è una parte esterna alla carreggiata. Circolazione sui marciapiedi che è permessa alle biciclette nel momento in cui sono condotte a mano.