Raccolta differenziata, più ricavi che costi

Vendere i rifiuti differenziati conviene. Sicuramente conviene dal punto di vista ambientale vista la quantità di materiale sottratto ogni anno dal deposito in discarica. Ma il bilancio è in leggero attivo anche dal punto di vista finanziario. La differenza tra costi e ricavi derivanti dal conferimento nel 2012 è infatti risultata positiva. Non di molto: poco più di 56 mila euro. Ma comunque positiva

di Franco Gottardi

Vendere i rifiuti differenziati conviene. Sicuramente conviene dal punto di vista ambientale vista la quantità di materiale sottratto ogni anno dal deposito in discarica. Ma il bilancio è in leggero attivo anche dal punto di vista finanziario. La differenza tra costi e ricavi derivanti dal conferimento nel 2012 è infatti risultata positiva. Non di molto: poco più di 56 mila euro. Ma comunque positiva.
Premesso che il mercato dei materiali di riciclo è piuttosto volatile e i prezzi cambiano molto da un anno all'altro, anche nel 2012 carta e cartone si sono confermati gli elementi più appetibili. A conti fatti riciclare e rimettere sul mercato ha reso circa 740 mila euro. In tutto sono state raccolte nei dodici mesi circa 10mila tonnellate: 7.108 di carta e 2.821 di cartone. La prima ha reso più di 418mila euro mentre il valore del cartone è stato calcolato in oltre 388mila euro. Tolti i 66mila euro per la selezione delle tipologie rimangono 322mila euro netti.
Costa, e costa parecchio, invece conferire i rifiuti organici, che per tutto l'anno sono stati portati e smaltiti fuori regione, in provincia di Verona. Le oltre 10.500 tonnellate prodotte e differenziate sono costate di solo trattamento circa 1milione 266 mila euro, cifra che diventa molto maggiore se si aggiungono i costi di trasporto.
I dati su quantità, costi e ricavi dello smaltimento dei rifiuti differenziati sono stati pubblicati ieri dal consigliere comunale Claudio Cia sul proprio profilo Facebook. Il capogruppo della Civica per Trento li aveva chiesti ai primi di gennaio per farsi un'idea del mercato del riciclo. Le tabelle trasmesse da Dolomiti Energia sono dettagliate e piene di risultati di un certo interesse. Emerge con chiarezza ad esempio che è proprio l'umido a costituire una fonte di costi mentre tutte le altre tipologie di rifiuto hanno un mercato che remunera la loro commercializzazione. In attivo è anche l'ampia voce del recupero di imballaggi leggeri e multimateriale. La vendita delle quasi 3mila tonnellate raccolte l'anno scorso ha portato in cassa oltre mezzo milione di euro di ricavi. Tolti i costi per la selezione e la separazione, effettuate dalla ditta Ricicla Trentino 2 di Lavis dove viene trasportato quotidianamente il materiale, resta comunque un ricavo interessante: 286mila euro. Da questa cifra però bisogna sottrarre anche quella parte di rifiuti impuri che dopo il processo di selezione di imballaggi e multimateriale devono essere caricati e rispediti in discarica, nella fattispecie quella dei Lavini di Rovereto. È una quantità notevole: 1.247 tonnellate lo scorso anno per un costo aggiuntivo di 76mila euro.
Le cifre sono più risicate per quanto riguarda il vetro nonostante una raccolta di più di 3.400 tonnellate all'anno, sempre riferite al Comune capoluogo. La vendita frutta circa 70mila euro da cui vanno tolti 27mila euro di stoccaggio per un guadagno netto di 42mila euro.
Come detto mettendo assieme tutti i materiali di recupero il bilancio risulta leggermente positivo. Siamo però ad una cifra modesta, che diventa insignificante se inserita nel bilancio complessivo della raccola e smaltimento rifiuti. La spesa per il servizio lo scorso anno fu a Trento di circa 16 milioni e mezzo di euro, dovuto in stragrande maggioranza ai costi di raccolta e di conferimento in discarica del residuo. Risulta comunque evidente che se, in ipotesi, tutto il rifiuto venisse conferito in discarica alla fine la tariffa pagata dai cittadini, che per legge deve coprire completamente il costo del servizio, sarebbe più alta. Per il conferimento di pagano infatti diverse decine di euro a tonnellata. E neanche la minore spesa dovuta a una raccolta semplificata, senza separazioen tra elementi e moltiplicazione di sacchetti e cassonetti, potrebbe compensare questo costo.
Ma il prezzo più alto sarebbe quello di tipo ambientale visto che il flusso di rifiuti verso Ischia Podetti sarebbe il triplo rispetto a quello odierno e la discarica sarebbe già esaurita. La raccolta differenziata insomma conviene, in tutti i sensi.

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