Mamme al lavoro, soldi per la babysitter

Soldi per il servizio di babysitter, sia professionale sia offerto dai parenti, o, in alternativa, per coprire il costo dell'asilo nido. Si è aperto anche a Trento l'iter per arrivare, entro qualche mese, ad assegnare alle madri lavoratrici un buono per 300 euro mensili e un massimo di sei mesi per consentire alle mamme di conciliare l'assistenza ai figli piccoli con la permanenza sul lavoro

di Angelo Conte

Soldi per il servizio di babysitter, sia professionale sia offerto dai parenti, o, in alternativa, per coprire il costo dell'asilo nido. Si è aperto anche a Trento l'iter per arrivare, entro qualche mese, ad assegnare alle madri lavoratrici un buono per 300 euro mensili e un massimo di sei mesi per consentire alle mamme di conciliare l'assistenza ai figli piccoli con la permanenza sul lavoro.
L'Inps ha infatti aperto il bando (pubblicato sul sito dell'istituto) per le scuole materne, pubbliche o private ed equiparate, e le tagesmutter per stilare poi un elenco delle strutture accreditate. Una volta che l'elenco sarà pronto, sarà poi possibile per le mamme lavoratrici fare domanda per ottenere il buono per la baby sitter, l'asilo o la tagesmutter. L'elenco verrà formato annualmente con le strutture in possesso dei requisiti previsti dal bando, per tutti gli anni della sperimentazione, e pubblicato sul sito dell'Istituto (www.inps.it), affinché le lavoratrici possano preventivamente consultarlo per effettuare l'iscrizione del bambino alla struttura prescelta, prima di presentare la domanda di ammissione al beneficio.
Le strutture che forniscono servizi per l'infanzia pubbliche e quelle private accreditate con la rete pubblica, potranno presentare la domanda di inserimento nell'apposito elenco, istituito dall'Inps, per aderire alla sperimentazione prevista dall'ex articolo 4, della legge 92 del 2012. La domanda va presentata all'Inps dalla struttura o dagli intermediari abilitati (consulenti del lavoro e associazioni di categoria provviste di delega) esclusivamente per via telematica.
Una volta formato l'elenco delle strutture, l'Inps pubblicherà il bando per l'assegnazione dei contributi per l'acquisto dei servizi per l'infanzia a cui potranno partecipare le madri. La legge prevede la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità, e in alternativa al congedo parentale, voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting, ovvero un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, da utilizzare negli undici mesi successivi al congedo obbligatorio, per un massimo di sei mesi.
In base a quanto ipotizzato dal progetto sperimentale del ministero del lavoro valido per gli anni dal 2013 al 2015, tra l'altro, a breve arriveranno anche le istruzioni ufficiali relativamente alle modalità di utilizzo dei buoni per pagare i parenti, come ad esempio la nonna o la zia del bambino, che si occuperanno di tenere il piccolo.

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