Se erutta il Vesuvio 14mila in Trentino
Nell'ipotesi che il Vesuvio si risvegliasse il Trentino si dovrebbe fare carico di ospitare i circa 14 mila abitanti di Pollena Trocchia. Lo ha stabilito ieri il governo Letta, che come ultimo atto prima delle dimissioni ha aggiornato il «Piano d'emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio». I 25 Comuni più vicini al vulcano sono stati «gemellati» con le varie regioni italiane e al Trentino è toccato Pollena Trocchia
ROMA - Qualcuno se lo ricorderà come l'ultimo «regalino» del governo Letta: nell'ultima seduta - ieri mattina - l'esecutivo ha infatti aggiornato il «Piano d'emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio». In caso il vulcano si svegliasse (e non è ipotesi remota) bisogna far sfollare in fretta gli abitanti dei 25 Comuni più vicini al vulcano, per un totale di 700 mila persone. E il piano indica proprio dove andranno a stare, divisi regiona per regione in quell iche son ostati chiamati graziosamente «gemellaggi Comuni-Regioni». Tanto per dire, al Trentino è stato gemellato il Comune di Pollena Trocchia che da solo fa quasi 14 mila abitanti.
Le disposizioni siglate ieri definiscono i gemellaggi tra i 25 Comuni della Zona rossa - quella più a rischio - e le Regioni che accoglierebbero nei loro territori la popolazione evacuata. Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa, fa sapere la Protezione civile, sono sia quelle soggette «ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici» (zona rossa 1) sia quelle «soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico» (zona rossa 2). I flussi piroclastici - per i profani - sono la colata lavica e i gas ad alte temperature.
Saranno i successivi protocolli d'intesa che Regioni e Province autonome dovranno sottoscrivere con la Regione Campania e le amministrazioni comunali interessate - d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile - a rendere effettivamente operativi i gemellaggi, prevedendo specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere.
Nel frattempo, entro 45 giorni da quando le disposizioni verranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale, il capo del Dipartimento della Protezione civile - d'intesa con la Regione Campania e sentita nuovamente la Conferenza Unificata - dovrà fornire alle diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile le indicazioni per l'aggiornamento delle rispettive pianificazioni di emergenza previste per lo specifico rischio vulcanico al Vesuvio, aggiornamento che dovrà compiersi entro i successivi quattro mesi «per assicurare la mobilitazione di tutte le componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile come un'unica organizzazione».
Così l'intero Comune di Portici si trasferirà in Val d'Aosta, mentre la Lombardia dovrebbe accogliere l'intera popolazione di Torre del Greco e Somma Vesuviana, mentre in Veneto arriverebbero San Giuseppe Vesuviano, Sant'Anastasia, Pomigliano d'Arco. Il Lazio avrà il carico maggiore, accogliendo Ottaviano e parte degli abitanti di Napoli. Tutti gli abitanti di Pompei, invece, dovrebbero andare in Sardegna.