«Speed check irregolari e pericolosi»
Gli speed check sono fuori legge. I «totem» di varie fogge e colori, che abbiamo imparato a conoscere ai bordi delle nostre strade, non vengono riconosciuti dal ministero come compatibili con il codice della strada. Lo ha chiarito, con una circolare, il ministro Lupi in persona. Un'iniziativa che spiazza molti sindaci, che invece apprezzano gli strumenti, soprattutto come deterrente contro chi schiaccia troppo sull'acceleratore. Vogliamo chiarezza, tuonano gli amministratori.
Per ora i sindaci interessati tengono duro e non hanno nessuna intenzione di rinunciare all'uso dei finti autovelox, ma stanno alla finestra in attesa di ulteriori comunicazioni.
Ha contribuito a spargere nuova incertezza, su un argomento che ha già creato in passato discussioni e polemiche, il Ministro Lupi in persona firmando una circolare in cui stronca gli speed check, quei box di varie fogge e colori che negli ultimi anni hanno proliferato anche lungo le strade di molti centri abitati del Trentino. «Non sono inquadrabili in alcuna delle categorie di dispositivo o di segnaletica previste dal vigente Codice della Strada» e pertanto «Non sono suscettibili né di omologazione né di approvazione o autorizzazione» afferma la circolare. Ciò non significa automaticamente che siano fuorilegge e che debbano essere rimossi. Per ora. Certo, la circolare sembra un passo nella direzione dell'eliminazione visto che il Ministero sottolinea anche la potenziale pericolosità degli apparecchi: «La loro eventuale dislocazione a bordo strada dovrebbe considerare - si legge - la possibilità che tali manufatti possano costituire ostacolo fisso, ancorché posti al di fuori della carreggiata».
Negli ultimi anni gli speed check sono spuntati come funghi sulle strade della provincia. Sono diffusi in Val di Fassa e in Val di Fiemme. Hanno preso piede in Alta Valsugana, ci sono in Rotaliana e nelle Giudicarie e anche nel Basso Sarca. Vengono utilizzati come «scatola» dove inserire l'autovelox vero e proprio ma quando ciò avviene di solito, in ossequio alle norme del codice, nei pressi è presente un agente o una pattuglia pronta a contestare agli automobilisti il superamento dei limiti. Gli autovelox infatti non possono essere utilizzati in automatico, come postazione fissa, se non in alcuni tratti specifici di strade extraurbane o ad alto scorrimento su specifica autorizzazione del prefetto.
Tra i sindaci uno di quelli che ha investito sugli speed check, proseguendo nell'opera del suo predecessore, è il primo cittadino di Pergine, Roberto Oss Emer . «Io sono convinto dell'utilità come deterrenti - dice - e noto come in ogni incontro coi cittadini nelle frazioni ci vengono chiesti con insistenza. Spero perciò che non vengano messi fuorilegge».